lunedì 19 novembre 2012

Bonjour tristesse



Bonjour tristesse
Françoise Sagan
Longanesi, 15.50 €

Altro libro incentrato sulla gioventù ribelle, pubblicato sempre nella stessa decade dei due precedenti (questo è del 1954). Sembra che l’abbia fatto apposta a leggere uno dietro l’altro questi romanzi molto simili in fatto di tematiche, ma in realtà è puro caso...
Cécile racconta l’estate trascorsa in Costa Azzurra col padre (dandy e un po’ cazzone) e due sue fiamme, tutti ben inseriti nell’alta borghesia francese, nel lusso e bravissimi nell’arte del far niente: si divertono al mare, a partecipare a feste e a bere cocktail. Un ambiente così “pregiato” influenza però l’adolescente Cécile che si ritrova a non sapere cosa vuole e ad essere indifferente un po’ a tutto, e persiste su questa via anche quando un giovane coetaneo inizia a corteggiarla seriamente e con molta tenerezza.
E’ logico il tragico finale.
Con questa storia ho avuto conferma che la colpa non è dei giovani se sono così attratti dal nulla, ma dei genitori che li crescono male, ma veramente MALE.
Ma adesso direi che ho sviscerato e analizzato abbastanza i mali di vivere dei giovani “vintage”, anche perché a leggere questo mi sono veramente annoiata.

5/10

mercoledì 14 novembre 2012

Letture d'estate (4/4)




Cioccolata a colazione
Pamela Moore
Mondadori, edizione fuori catalogo

Pubblicato appena due anni prima di “Tutte le ragazze lo sanno” di Winifred Wolfe, questo piccolo romanzo (sia nel formato ormai fuori commercio - maneggevolissimo da incastrare in valigia! - sia nella mole) pur narrando di gioventù ed esperienze di vita, è totalmente lontano dalla spensieratezza presente nel libro della Wolfe. E’ infatti un racconto cupo, dove la protagonista (sedicenne) è costantemente alla ricerca di cosa fare della sua vita, circondata da alcolismo, persone ambigue, viziose e dedite a sesso occasionale.
Io l’ho trovato molto d’avanguardia anche oggi nel 2012, certi argomenti messi in luce come l’omosessualità e la depressione sono trattati in maniera molto diretta, anche se un po’ superficiale e sbrigativa - ma insomma, era il 1957, teniamo presente che erano argomenti assolutamente tabù e che parlarne già solo in quel modo era uno scandalo!
Purtroppo ho da constatare che anche questo libro si butta un po’ via nel finale e che a conti fatti non è che mi abbia fatto impazzire, è infatti a tratti lento e la protagonista quando intraprende gli stessi vizi di chi la circonda comincia a stare un po’ sulle balle...

6/10



Il cielo è rosso
Giuseppe Berto
Rizzoli, edizione fuori catalogo

Questa è una rilettura del libro storico che ha segnato, insieme ad altri sia chiaro!, la mia adolescenza. Me lo regalò mia mamma nel 1995 e ricordo che la guerra in Bosnia-Erzegovina non era ancora terminata, e mi venne istintivo all’epoca paragonare il libro a quello che vedevo nei telegiornali e leggevo del conflitto.
La storia è infatti ambientata in un altro ma vicinissimo (seppur non ben specificato) scenario di guerra, nell’Italia al termine della Seconda Guerra Mondiale, e protagonista è un gruppo di ragazzini soli che hanno perso tutto, dalla casa alla famiglia, in un tremendo bombardamento. Le due ragazze e i due ragazzi si troveranno così a ricostruire tra loro con l’aiuto e il sostegno reciproco il calore famigliare e la parvenza di una vita quotidiana “normale”. Ma tutto questo sarà difficilissimo perché i quattro amici per sopravvivere dovranno scendere a compromessi tra furti e prostituzione.
E’ un libro crudo, pieno di disincanto dove i protagonisti, poco più che bambini, devono fare i conti col crescere in maniera frettolosa in un mondo che non ha più nessuna certezza; lento in alcuni punti e commovente sempre, mi ha sorpreso che quasi vent’anni (mamma mia) fa non mi ero resa conto che il finale, in una escalation di tragedie, prende sempre più i connotati di una rievocazione religiosa dove il protagonista principale assume le sembianze spirituali di Gesù e l’amica che gli resta vicino diventa la personificazione di Maria Maddalena.
Ecco, ho pensato “Ci mancava solo questo...”, perché dopo tutte quelle lacrime tirare in ballo anche Gesù mi è sembrato eccessivo.
E pure questo mi cade sul finale!

7½/10