lunedì 19 agosto 2013

Una pace perfetta


Una pace perfetta
Amos Oz
Feltrinelli, 9.00 €

Nell’inverno del 1965 Yonatan, residente in un kibbutz israeliano, decide di abbandonare tutto – moglie, cane, lavoro, casa, amici – e di cercare altrove se stesso. Forse in quelle città moderne e caotiche di cui lui vede da lontano le luci, o forse verso il deserto con la sua forza rigeneratrice.
Ma l’arrivo improvviso di un giovane che chiede di entrare a far parte anche lui della comune, sconvolgerà i suoi piani e la vita di gran parte dei membri del kibbutz.
La trama del romanzo é semplicissima, il suo andamento è decisamente monotono, quello che ne dà sostanza è invece l’enorme costruzione psicologica dei personaggi – divisi in due gruppi, i giovani e gli anziani, entrambi con i loro sogni e le delusioni, in un eterno contrasto generazionale -  e la descrizione di com’è vivere in un kibbutz (il suo credo sociale e politico, la suddivisione dei lavori stagionali e annuali, i rapporti interpersonali fra i membri, le attività extra-lavorative, la sua amministrazione, ecc.), ed è proprio il kibbutz stesso a prendere la parola e a farsi narratore di tutta la vicenda.
Nonostante l’interesse per i temi trattati nel complesso però è un libro che non decolla, è lentissimo e ho quasi tirato le cuoia per finire di leggerlo! Inoltre Oz ha il vizio di dare per scontato che qualsiasi lettore conosca alla perfezione la storia di Israele e i conflitti bellici di cui è stata centro, ma dato che per me non è assolutamente così e stata una sofferenza capirci qualcosa...
Questa è stata la prima volta in cui ho affrontato un libro di Oz, ed era stato il caso ad avermi fatto acquistare questo romanzo: in libreria spiccava tra tutti, con quella bella fotografia dai colori tenui di una famiglia felice.
Ho preso comunque nota di altri due titoli di Oz: “Una storia di amore e di tenebra” e “La scatola nera”. Passerà del tempo però prima che mi decida a prenderne almeno uno!

6½/10

martedì 6 agosto 2013

Il Signore della Notte


Il Signore della Notte
Tanith Lee
Libra Editrice, edizione fuori catalogo

In un'epoca remota, quando gli dei vivevano ancora a contatto con l'uomo, Il Signore della Notte vive sottoterra con i suoi accoliti e ha il potere di dominare gli umani terrestri rendendoli suoi schiavi e burattini a piacimento.
Da questo personagggio e dal suo Regno del Male si dipana un viaggio attraverso un mondo fantastico, un susseguirsi di storie concatenate fatte di violenza, invidia, amore, morte, metamorfosi, sesso, nascite, inganni, lussuria... tutti i vizi capitali sono raccontati in questa lunghissima storia, che divisa in capitoli deve molto alla struttura delle tragedie greche e ai classici tòpoi narrativi delle fiabe.
Consiglio vivamente questa lettura, soprattutto se amate il fantasy, ma lo cercate con un tocco di classe e di maturità stilistica: Tanith Lee è in grado di creare scenari e intrecci fantastici molto suggestivi! Tant’è che assocerei il suo stile anche alla mitologia e alle leggende, con l’aggiunta di un pizzico di trasgressione.
Devo precisare che questo libro è in realtà composto da due volumi distinti, che danno inizio alla serie “Tales from di Flat Earth”: “Night’s Master” e “Death’s Master”, che l’editore italiano sottolinea nell’introduzione essere stati pubblicati divisi negli Stati Uniti (il primo nel 1978 e il secondo nel 1979), per via della loro mole, scomoda e proibitiva. In effetti i due volumi inisieme sfiorano le 900 pagine, ma è un vortice avvincente, che non ti annoia mai.

8½/10