martedì 31 ottobre 2006

"Il ballo" di Irène Némirovsky



Breve racconto sul rapporto madre-figlia, abilmente analizzato da un narratore onnisciente attraverso succinte, ma non per questo poco complete, analisi psicologiche che guardano con occhio critico e a volte perfido la vita della giovane Antoinette e quella della madre Rosine.
L’odio tra le due emerge con chiarezza immediatamente, dalle prime pagine: Rosine, donna pretenziosa, un tempo dai facili costumi, inconsciamente invidia la figlia adolescente perché sa di essere ormai “vecchia” e che la sua vita è stata solo un tentativo d’imitare i sogni che in realtà non sono mai stati realizzati; Antoinette, sapendo di non essere accettata dalla madre, cerca in tutti i modi di vendicarsi del suo ruolo secondario nella famiglia, indifferente di quelle che potranno essere le conseguenze.
Nessuna delle due però s’accorge di essere la copia dell’altra, di rappresentare, come in uno specchio falsato, la giovinezza passata dell’una e la vecchiaia che verrà dell’altra.
Il tutto racchiuso mirabilmente in appena 83 pagine, che dimostrano le grandi doti di questa scrittrice, capace di esaminare un argomento così difficile e ampio in poche pagine senza trascurare nessun elemento.

8/10