lunedì 31 ottobre 2011

Zucche ornamentali

Oggi è la giornata giusta per farvi vedere le foto delle zucche che ho coltivato quest’anno e che ho raccolto lo scorso 4 ottobre. :)











Vintage?

Diverse settimane fa ho recuperato due tendoni ricamati di tanti anni fa (poco più della mia età!) e ne ho ricavato due tende da giorno per la camera da letto di mia nonna Lina.
Ho scelto prima quale parte del ricamo volessi far rimanere al centro dell'altezza totale delle tende finite (i tendoni originali erano lunghi quasi il doppio! ma non abbastanza per ricavare quattro tende anziché solo due...).
Per l’arricciatura in cima ho passato prima la filza col filo da imbastire, ho sistemato le pieghe fino a raggiungere la larghezza necessaria; ho poi applicato imbastendo la fettuccia apposita che ha dei buchi in cui infilare le “paperelle” di plastica (delle specie di uncini, da fissare poi al binario di ferro su cui la tenda scorrerà). Ho quindi fatto una sola cucitura a macchina lungo tutta la fettuccia, automaticamente anche le pieghe sono rimaste cucite in posizione. Per ultimo ho cucito l'orlo.
Adesso mi resta da cucire la coppia di tende da notte (in blu cobalto), che andranno appese al secondo binario, quello più interno alla finestra.













giovedì 27 ottobre 2011

Letture di settembre (3/3)


Oggi dovrei terminare le recensioni di settembre ma dato che sto leggendo “La vita ridotta all’osso” di Leo Hickman voglio farne una recensione a confronto con “La sfida delle 100 cose” di Dave Bruno - letto appunto a settembre - dato che più o meno trattano lo stesso argomento.
Quindi vi auguro buona serata con l’ultimo libro di Carmelo Abbate, che penso alzerà enormi discussioni...!




Sex and the Vatican. Viaggio segreto nel regno dei casti
Carmelo Abbate
Piemme, 18.50 €

La lettura di questo saggio-inchiesta mi ha inevitabilmente portato a ragionare sulla mia fede e sull’idea che ho della Chiesa Cattolica, e ho avuto la riconferma sulla mia scelta (presa intorno ai 18 anni di età) di allontanarmi, e quindi di diventare non praticante, da un mondo chiuso in sé stesso, contraddittorio e falso.
Non voglio entrare troppo nel personale - sto commentando un libro su tutt’altro argomento! - ma se qualcuno di voi è interessato a intavolare una discussione sul perché della mia scelta, ecc.. io sono disponibile.
Tornando a parlare del saggio, dicevo, analizza il binomio vita sessuale-vita ecclesiastica: i due aspetti possono convivere? e come, se tra i dogmi figurano il celibato e la castità? e l’omosessualità? Questi e altri quesiti hanno risposte MOLTO articolate e che non lasciano dubbi, così sono venuta a sapere che nella Chiesa non solo la castità è un miraggio (praticamente una buona fetta dei preti e delle suore praticanti ha desideri sessuali sia etero che omosessuali, che poi mette in pratica) ma che esiste uno stile di vita diffusissimo tra i preti di affiancare alla vita ineccepibile in canonica quella di compagno, padre (!) e capofamiglia conducendo così una doppia esistenza.
Un’altra cosa che mi ha lasciata sconcertata è che questi uomini/donne di fede ritengono normalità la loro vita sessuale nascosta: fare sesso aiuta a scaricare la tensione emotiva, e avere un partner fisso (ma anche no...) con cui farlo porta a ricreare l’atmosfera di una famiglia virtuale, che potrà essere utile quando loro (preti/suore) si troveranno ad appianare screzi e problemi famigliari in famiglie “vere”, della comunità di cui fanno parte.
Quindi a fronte di tutto ciò, e di tanti altri aspetti che sfiorano più la sfera emotiva che sessuale, perché credere nella Chiesa e in ciò che predica? Se tutti nel Vaticano sanno dei festini gay, delle mogli nascoste, delle suore che fanno sesso consenziente e di quelle che vengono violentate dai loro colleghi missionari, e nessuno cerca di proporre delle modifiche nel loro “regolamento” di vita?
Scopro così un movimento religioso ancora più radicato nell’ipocrisia, nell’omertà (il Vaticano tace su quasi tutto), sul voler mantenere a tutti i costi i propri privilegi a discapito di chi ruota lui attorno (aborti imposti alle compagne dei preti, preti che non vogliono lasciare la tonaca per la famiglia nascosta, violenze mai denunciate...), su contraddizioni a catena.
Non è un libro scritto benissimo (poi ha un titolo talmente stupido, che fa il verso al telefilm di Carrie e compagnia!), ma mi ha fatto riflettere e rianalizzare la scelta che ho fatto tanti anni fa aggiungendovi ulteriori elementi.


lo devo votare???

lunedì 17 ottobre 2011

Letture di settembre (2/3)

Questi sono gli altri tre libri letti a settembre:





Oggi vi parlo di:




L’anno del Diluvio
Margaret Atwood
Ponte alle Grazie, 19.60 € [ma l’ho acquistato su Ibs col 30% di sconto]


Della Atwood avevo letto in precedenza “L’assassino cieco” e “Il racconto dell’ancella”, mi erano piaciuti molto per la commistione di generi e per avere all’interno della trama dei riferimenti a fatti politici ed economici attuali ma rielaborati in un’ambientazione futuristica.
Anche “L’anno del Diluvio” è strutturato allo stesso modo: gli abitanti del mondo in un futuro prossimo sono divisi per ceto sociale ed etnia, abitano in quartieri e aree dalle quali non possono uscire se non tramite appositi permessi; le scoperte genetiche e l’evolversi della scienza in toto hanno influenzato la vita umana fino ad arrivare a un assurdo fanatismo che permette di avere a pagamento qualsiasi cosa (nuova identità, una nuova faccia, sesso a base di pillole allucinogene, ecc..); il cibo è solo junk-food dalla dubbia provenienza (riciclaggio di cadaveri e carcasse di animali trafficati clandestinamente) e la vita quotidiana è regolata dalle multinazionali.
In questo desolante scenario per alcuni la fede e il riavvicinamento alla natura e alla Terra è l’unica salvezza, gruppi di uomini fuggiti da questa vita “schematica” ma allo stesso tempo allo sbando si rifugiano, abbandonate le proprie identità, in palazzi in disuso dentro i quali ricreare e riscoprire una vita primordiale basata sul contatto umano e sul rispetto delle specie animali e vegetali.
A fronte di una così variegata presenza di elementi narrativi, per altro davvero interessanti (si toccano anche argomenti collegabili alla filosofia New Age, al vivere con poco - il così detto downshifting - a una satira verso le sette di stampo religioso, eccetera) la narrazione però si perde tra salti temporali e il fulcro del racconto viene dilatato in oltre 400 pagine di una lentezza infinita e dal linguaggio che non è più quello solito della Atwood, ma dalla poca eleganza e da un continuo sforzarsi di sembrare “giovane” - una delle due protagoniste è una adolescente - col risultato di essere ridicolo.
Si arriva al finale con una velocità assurda, ma proprio per questa sinteticità nel descrivere le ultime 150 pagine sono le migliori.
Ho saputo in seguito da mia sorella che questo libro è collegato ad un altro precedente della Atwood, “L’ultimo degli uomini” dove la stessa storia è raccontata da un altro punto di vista. Lo leggerò, anche se la bravura di questa scrittrice qui è decisamente sottotono.


6/10



Ho pensato di riprendere a scrivere anche di cinema, non ne parlo dall’anno scorso, scrivevo a intermittenza e quando aggiornavo trovavo più piacere e svago nel parlare di soli libri.
Quindi, ecco che ritornano i veloci (non ho mai avuto il dono della sintesi, vediamo se adesso mi riesce a dire tutto in maniera essenziale) resoconti delle mie visioni cinematografiche: ieri sera sono andata a vedere con Luca “Arrietty” sceneggiato dal grande Hayao Miyazaki. I suoi film, anche quando ci mette solo lo zampino come in questo caso, mi fanno sempre commuovere, sono poetici;





qui con enorme e toccante delicatezza si parla di amicizia tra creature diverse e mi ha molto ricordato uno dei cartoni animati della mia infanzia, “Memole”, e il tema del vedere l’altro uguale anche se diverso. La colonna sonora composta da Cécile Corbel, suonatrice d’arpa, si sposa benissimo con il racconto grazie anche al suo stampo fiabesco dalle sonorità celtiche.

[“Arrietty. Il mondo segreto sotto il pavimento” (2011) di Hiromasa Yonebayashi]


10/10

sabato 15 ottobre 2011

Mele e pere






Domenica scorsa sono stata insieme a Luca, mia sorella e il suo moroso alla sagra delle mele di Antey-Saint-André in Valle d’Aosta.
E’ da quand’ero bambina che passo le estati lì in vacanza, ma non ci ero mai stata in autunno, ero curiosa di vedere tutti gli alberi con le foglie gialle, rosse, marroni. Quest’anno però l’estate è durata più a lungo e l’atmosfera autunnale mancava un po’ anche lì.










Siamo arrivati presto, erano da poco passate le 8:30, così abbiamo fatto con calma e senza ressa il giro delle bancarelle nel borgo medievale e, nel piazzale di fronte, nel mercato della frutta, sì perché non c’erano solo mele ma anche pere, prugne, castagne e ortaggi come carote, rape, zucche...







Siccome la suocera di mia sorella ci porta spesso a casa un sacco (nel senso di “tante”) mele, io sono stata tentata dalle pere Conference: ne ho acquistati 3 Kg con l’intenzione di farci della confettura e con le rimanenti provare una torta nuova con farina di grano saraceno.









Nel borgo, alla bancarella di un signore molto scorbutico ma bravissimo nell’intagliare il legno, ho comprato una casina per uccelli che appenderò a uno dei tigli in giardino.
Tutti noi quattro abbiamo cercato tra i venditori il sidro di mele, ma abbiamo saputo che è da qualche anno che praticamente più nessuno lo produce (per la scarsa resa da una quantità troppo elevata di mele).







Alle 12:30 siamo scesi a valle dove al campo sportivo abbiamo mangiato un pranzo tipico a base di mele (25 € bevande comprese: per, più o meno, ogni due persone c’erano 1L di acqua, una bottiglia di vino bianco e una di rosso - per carità non chiedetemi i nomi dei vini, non li so: sono astemia, se siete interessati lasciate un commento e chiederò agli altri).
Ci aspettavamo un servizio spartano, da sagra di paese a cui siamo abituati, invece i tavoli erano apparecchiati in maniera sobria con tovaglia di stoffa e posate per ogni portata. Una bella sorpresa!
Ecco cosa ci hanno servito: aperitivo con sidro di mele [sì c’era, ma è quello della Strongbow Gold inglese, ora venduto anche sul mercato italiano, lo abbiamo poi trovato a casa anche all’Esselunga] e fette di mela pastellate e fritte - delle specie di frittelle. Come quattro porcelli il nostro aperitivo è finito una ventina di minuti dopo quello degli altri commensali...
Carne messata con insalata di speck, noci, feta, mela verde, radicchio e valeriana.




Strüdel di tacchino con salsina di mele al marsala (secondo me questo è stato il pezzo forte del pranzo!).






Risotto con mele sfumato al Moscato di Chambave (siccome come detto sopra sono astemia - con due eccezioni: il sidro e il Bacardi Breezer - il sapore del vino l’ho trovato molto forte).




Maialino con uvetta, mela, finocchietto e polenta concia (pensavo fosse questo il piatto che avrebbe attirato l’attenzione, invece c’era troppa carne rispetto al condimento d’accompagnamento così le mele e le uvette praticamente non si sentivano; e la foto mi è anche venuta malissimo).




Per il dolce ci hanno servito una crêpe farcita con confettura di mele e cannella, assieme a una salsina al Calvados. Non ce la siamo fatta scappare, abbiamo chiesto il bis.
Abituata alle “creppone” con chili di Nutella dentro, la raffinatezza della confettura di mele non ha eguali: questa è sicuramente da riprovare a casa.




Soddisfattissimi e digerito il pranzo con una tazzina di caffè, abbiamo fatto una lunga passeggiata per la strada nel bosco che collega Antey al paese successivo verso Cervinia; il sole era caldo, c’era un po’ di vento e faceva freschino. Era molto bello, con le mucche al pascolo che si facevano accarezzare, lo scampanellio dei campanacci, il vento tra le foglie... sensazioni di calma che ti fanno tornare a casa con un animo un po’ più sereno.









Siamo rientrati a casa che faceva buio.
L’anno prossimo penso proprio ci ritorneremo, mi sono divertita tanto, per la compagnia e per aver passato anche questa domenica all’aria aperta provando luoghi e cose nuove.
Spero questo piccolo resoconto della giornata vi abbia interessato, prima non parlavo mai della mia vita quotidiana, dopo tanto tempo ho deciso di cambiare un po', ampliando gli argomenti che affronto qui.
Buon fine settimana!


mercoledì 12 ottobre 2011

Bambola porta sacchetti

In queste settimane ho avuto diversi progetti da realizzare su commissione. Inizio con questa pigotta vestita da “porta sacchetti”, il corpo l’ho creato seguendo questo tutorial; la testa invece non si basa su nessuna creazione di riferimento, a parte i capelli che ho cucito a ciocche grazie a questo blog troppo forte. :)
I capelli sono stata la parte più divertente da fare e che mi ha dato molta soddisfazione!
Vi auguro buona serata e... al prossimo aggiornamento di cose arretrate.











venerdì 7 ottobre 2011

Gite a pedali

Le ultime domeniche le ho passate con Luca in giro in bicicletta: il sole era caldissimo, giravamo con ancora i pantaloncini e la canottiera. Oggi però c’è aria d’autunno.

















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[lo vedete il micio nero vicino al muro azzurro?]





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Altri momenti invece dell'ultima settimana...



sabato scorso alla sagra di questi biscotti tipici: le Offelle


una tenda nuova per mia nonna Lina, ricavata da una di più di trent'anni fa


la Minnie che si rilassa sul balcone


una torta nuova da provare [chi riesce a indovinare qual è? ;)].