lunedì 25 febbraio 2013

Il maestro di Vigevano. Il calzolaio di Vigevano. Il meridionale di Vigevano


Il maestro di Vigevano. Il calzolaio di Vigevano. Il meridionale di Vigevano
Lucio Mastronardi
Einaudi, 15 €

Racchiusi in questo unico volume ci sono i romanzi più conosciuti di Lucio Mastronardi, tutti e tre ambientati nella provincia pavese della piccola cittadina di Vigevano di cui criticano un certo tipo di società:  “Il maestro di Vigevano” ce l'ha con la piccola borghesia, i successivi invece col proletariato calzaturiero e  con gli emigranti, essendo Vigevano il centro più sviluppato e rinomato per la produzione di calzature (ieri, oggi quasi non più) e quindi mèta di numerosissimi arrivi di gente in cerca di lavoro, soprattutto negli anni del boom economico.
I tre racconti sono accumunati da un livore e una tristezza verso la vita che non ti fanno certo dire, una volta finiti di leggerli, “Che meraviglia, adesso me li rileggo tutti daccapo!”...
Il problema è che in verità la vita per molti è proprio come la vivono tutti i personaggi che si avvicendano nelle storie di Mastronardi, con la frenesia del lavoro, l’arrivismo, i litigi coniugali, le aspettative bruciate, l’inerzia e l’abitudine che prendono il sopravvento anche nei momenti di svago e di vacanza (la domenica).
Ecco, in questo senso questi romanzi sono davvero utili per avere un esempio di vita dalla quale stare alla larga. Ma come ho accennato all’inizio, sono così angoscianti che non li riprenderò più in mano e non credo li suggerirò come consiglio di lettura. Indubbiamente sono però uno spaccato di società passata (“il maestro di Vigevano” è ambientato negli anni ’30-’40; gli altri due negli anni ’60)  tuttora attualissima.

5/10

giovedì 14 febbraio 2013

Il secolo delle donne



Il secolo delle donne. L’Italia del Novecento al femminile
Elena Doni e Manuela Fugenzi
Editori Laterza, 12 €

Ho trovato questo libro a casa di mia sorella, e l’ho trovato estremamente interessante e lo consiglio sia a chi vuole approfondire l’evoluzione sociale della donna, sia a chi è appassionato di fotografia.
In questo saggio infatti viene analizzata la figura femminile in rapporto al lavoro, alla maternità, al matrimonio, al sesso, ecc... e come la donna sia riuscita nel corso del Novecento a raggiungere coscienza di sé e a staccarsi definitivamente dalla concezione di individuo subordinato all’uomo.
L’excursus è accompagnato da una serie di fotografie che ripercorrono questi cambiamenti di vita nel secolo passato; sono fotografie in bianco e nero - anche opera di fotografi molto famosi come Gianni Berengo Gardin - diverse delle quali trovate nel grande archivio della redazione di “Noi Donne”, una rivista mensile che ancora tutt’oggi viene pubblicata, ed è reperibile presso le librerie Feltrinelli.
Ed è attraverso queste fotografie che si può anche avere un tracciato evolutivo della fotografia e del fotogiornalismo italiano.
Regalatelo per la Festa della Donna!

9/10

domenica 3 febbraio 2013

Lamento di Portnoy



Lamento di Portnoy
Philip Roth
Einaudi, 10.50 €

Philip Roth lo conoscevo solo di nome e fama, fra i tanti libri che ha scritto sono partita da questo solo perché era il primo dei suoi titoli che SECOLI fa mi ero segnata nella wish-list.
Si tratta di un lunghissimo monologo tra Alex e il suo psicanalista, monologo che sembra praticamente essere “eseguito” senza prendere assolutamente fiato, una pagina dietro l’altra per un totale di 230, durante il quale il trentatreenne protagonista ripercorre la storia della sua famiglia di origine ebraica per arrivare a capire perché è ossessionato fin dalla più tenera età dal sesso.
Detto così può sembrare solo che pesante. Appunto.
Nonostante diversi episodi della vita di Alex siano divertenti e raccontati con un sarcasmo e una cattiveria davvero vivace - quello che surclassa tutti è la relazione con la ragazza soprannominata Scimmia, un racconto così esagerato che fa divertire proprio per quello, per essere fin troppo sopra le righe! - l’intero romanzo finisce per essere una presa in giro dei tic e dei vizi della comunità ebraica, utilizzando il classico humor-ebraico, si ride cioè di cose tristissime, che a lungo andare ti lascia un po’ di disagio...
Sicuramente non sarò all’altezza di una cultura così complessa e diversa dalla mia, come è appunto quella ebraica, ad ogni modo però non proseguirò la conoscenza con questo autore.
Sì, sono lapidaria nelle mie scelte, non vado avanti per tentativi: se un autore non mi incuriosisce fin da subito lo abbandono, visto anche che la vita è breve e ho ancora un sacco di libri da leggere!

5/10