giovedì 22 maggio 2014

Cambiamento

Negli ultimi due anni questo blog ha cambiato direzione, scrivo solo di libri (uno a settimana, quando va bene! ;)) e ho tralasciato decisamente la parte di "diario" personale.
Quindi ho scelto di trasferirmi su un nuovo blog portandomi dietro solo l'archivio degli ultimi due anni.
Se volete continuare a seguire il percorso delle mie letture, cliccate qui!
A prestoooo. :)
 

giovedì 15 maggio 2014

Primo romanzo

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Primo romanzo
Mazarine Pingeot
Rizzoli, 12.90 €
 
Agathe e Victor hanno poco più di ventanni, fanno coppia fissa, vivono senza problemi (economici) in una multietnica Parigi, ansiosi di amarsi, divertirsi, in cerca di nuovi stimoli culturali ed intellettuali; e li trovano entrambi studiando alla Sorbona e uscendo ogni sera con gli amici al caffè di quartiere, discutendo di politica, libri, sentimenti, ecc.
Tutto questo è vissuto con spensieratezza dai due protagonisti, e la voce narrante analizza a turno i loro pensieri e le reazioni psicologiche che hanno anche verso una certa “necessità” che li porta tutti e due ad essere attratti sessualmente anche da altre persone. Ma un improvviso coinvolgimento di Victor per una donna più matura diventa fin troppo invasivo nella relazione con Agathe e...
In conclusione, il racconto non è che un narrare la vita dei ventenni parigini della buona società: pochi problemi, tanto cazzeggio.
L'ennesimo libro depennato dalla mia decennale wish-list, talmente vecchia che mi chiedo il perché mi fossi segnata un libro del genere... e non me lo ricordo! 
 
5/10

lunedì 31 marzo 2014

La pioggia nera

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La pioggia nera

Ibuse Masuji
Marsilio, 19 €
 
L’avevo tenuto per tanto tempo nella libreria, questo libro, senza avere il coraggio di iniziarlo perché tutti i commenti che ne avevo letto lo descrivevano come atroce e crudo. E io all’epoca non volevo avere incubi la notte... trovato il momento giusto, scopro in realtà che il romanzo - che ripercorre la vita di Shigematsu, sua moglie e la loro nipote Yasuko negli attimi e nei mesi appena successivi allo scoppio della bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto del 1945 – si concentra soprattutto, dopo una prima parte introduttiva, su com’era l’organizzazione della vita quotidiana (impensabile per me instituire di nuovo un assetto di normalità ma i giapponesi ci riescono, eccome!) e sui i soccorsi ai sopravvissuti.
Non c’è spazio per momenti di commozione, solo freddezza anche nel raccontare di aspetti difficilissimi di quei giorni, come la vista improvvisa di corpi mutilati, bruciati o in fin di vita...
Ma proprio per il distacco con cui è condotta la narrazione, la cosa che mi ha impressionato tantissimo è stata leggere, con il solito tono controllato, tutta la prima parte del racconto in cui, da vari punti di vista e varie testimonianze, viene descritta l’enorme nube nera che sovrastava la città subito dopo lo scoppio della bomba... terrificante...
Mi è stata poi molto d’aiuto, per entrare in “sintonia” con lo stile narrativo e l’intento morale dell’autore, leggere l’introduzione al romanzo. Solitamente leggo sempre dopo le introduzioni – spiegano sempre troppo! – ma in questo caso è doveroso leggere le due sezioni in sequenza, per capire meglio il perché di certe scelte narrative, ecc...
Vi consiglio la lettura di questo libro, magari proprio nei giorni antecedenti al 6 agosto. Sarà un modo per commemorare le 166.000 vittime di Hiroshima.

 
8/10

venerdì 28 febbraio 2014

Venivamo tutte per mare

 
Venivamo tutte per mare
Julie Otsuka
Bollati Boringhieri, 13 €
 
Costruito basandosi su vere testimonianze, il romanzo di Julie Otsuka racconta di una realtà poco conosciuta: quella delle tantissime donne e ragazze giapponesi che nel 1800 e per buona parte del ‘900 venivano date in moglie, spesso dalle famiglie d’origine, a connazionali residenti in America in cerca di una compagna con cui costruire una famiglia.
La curiosità del romanzo è che non ha un unico punto di vista, ma è un romanzo corale dove tutte le donne parlano e interagiscono con il lettore identificandosi con il pronome “noi”; sono un’unica entità che attraverso brevi capitoli racconta delle disgrazie, le difficoltà, le felicità e le soddisfazioni di una vita trascorsa in una civiltà diversissima dalla loro.
Oltre a raccontare degli sforzi, spesso inutili, per loro di integrarsi con gli occidentali, le donne raccontano della vita coniugale, del lavoro e della crescita dei figli in America.
Questo romanzo, nonostante il contesto storico lontanissimo dalla mia vita, alla fine analizza argomenti universali in cui qualsiasi donna si può immedesimare: la maternità, la crescita dei figli, il rapporto tra sesso e sentimenti, il legame con il compagno che si è scelte per la vita, l’influenza del lavoro sulla vita quotidiana e sui rapporti famigliari.
E’ stata una lettura toccante e poetica, ve la consiglio!
 
8/10

venerdì 21 febbraio 2014

Per chi suona la campana


Per chi suona la campana
Ernest Hemingway
Biblioteca Economica Newton, edizione fuori catalogo
 
Robert è un americano che ha deciso di militare con i partigiani contro il governo di Franco, e sui monti spagnoli incontra lei, reduce da brutte esperienze di prigionia. E’ subito amore (dopo 2 ore finiscono a letto), ma lui ha un obiettivo da raggiungere: abbattere un ponte che è controllato dall’esercito franchista; quindi per decidere con il gruppo di partigiani come e quando far saltare il ponte inizia una sequela di flussi di coscienza (del protagonista) e discorsi collettivi sulla politica, la vita e il futuro di tutti loro che sono di una pallosità abominevole.
Spesso tutto il gruppo finisce per litigare e le discussioni prendono una piega dal tono gangster, tipo Robert De Niro in “Taxi Driver” (“Stai parlando con me???”); per via di tutti questi discorsi nel romanzo non ci sono descrizioni, ma solo una tiritera di dialoghi, e quelli sentimentali tra Robert e la ragazza trovano il loro culmine erotico nella parola “coniglietto”... coniglietto???
Sinceramente da Hemingway (che non avevo mai letto) mi aspettavo una prosa molto più fluente e l’erotismo, di cui ho letto tanti commenti, in cui dicevano che era sempre presente nei suoi libri, se si riduce a epiteti alquanto stupidi, beh... allora lo trovo un autore sopravvalutato sotto molti aspetti.
Poi non ha certo aiutato la traduzione datata anni ‘40 della Newton and Compton, famoso editore ecnomico, economico in tutto...
 
5/10