sabato 26 marzo 2011

Cappottino

Vi mostro le foto dell’ultimo cappottino che mi sono cucita per quest’inverno - ormai riposto nell’armadio per far posto a vestiti più leggeri. Eh, è arrivata la primavera!


La stoffa in lana cotta me l’aveva regalata per il mio compleanno mia sorella, la fodera l’ho scelta perché mi ricordava le squame dei pesci...! oppure delle sirene... se vogliamo essere più “fini”.










lunedì 21 marzo 2011

Semini di sesamo


Un mese fa avevo sperimentato il No Knead Bread (pane senza impasto).




Con 1/2 Kg di farina è uscita una grossa pagnotta sufficiente per quattro persone, ingurgitata a pranzo del giorno successivo - l’avevo messa a cuocere la sera precedente dopo 24 ore di lievitazione. E’ un pane facilissimo da fare ed è piaciuto a tutti, la prossima volta dovrò solo aggiustare i tempi e il grado di cottura (la crosta era risultata un po’ troppo secca).
L’avevo arricchito, togliendo 50 gr di farina, con 50 gr di semi di sesamo e due cucchiai da minestra di paprika (più un’altra manciata di semi da cospargere sulla superficie). Spalmato con un formaggio molle tipo crescenza era la morte sua!
Non sapevo però cosa farne dei semini di sesamo avanzati e che stanno a giorni per scadere, in rete ho trovato sul forum di Giallo Zafferano dei biscotti al sesamo. Oggi pomeriggio ho impastato,




ed ecco i biscottini:






Ora sono ancora caldi e hanno bisogno di riposare, meglio sarebbe mangiarli domani, ma so che stasera dopo cena cominceranno a sparire. :)

sabato 12 marzo 2011

Letture di febbraio (3/3)



Firenze e la Toscana
Guide Mondadori, 23.50 €

In un fine settimana di febbraio sono stata a Firenze, per visitarla io e il mio moroso ci siamo fatti aiutare da questa guida (maltrattata senza scrupoli durante le 48 ore passate in città) precedentemente presa in biblioteca e studiata non proprio nei minimi dettagli, tant’è infatti che ci siamo persi come due oche la Fontana del Maialino, che in realtà è un cinghialetto...
Comunque, ci è stata di grande aiuto e ci siamo praticamente affidati a lei per fare una cernita tra tutto ciò che c’è da visitare - si sa che due giorni sono troppo pochi per spaziare in tutte quelle meraviglie fiorentine! - e grazie a lei abbiamo seguito un bell’itinerario “circolare” di un paio d’ore da Ponte Vecchio a San Miniato al Monte (lo si trova a pag. 130-131).
A Firenze ci ritorneremo la prossima primavera per almeno tre giorni, sempre accompagnati da questa guida, e di sicuro la prima cosa che andremo a vedere sarà la Fontana del Suino.



[sul Ponte Vecchio ridiamo... la guida l’avevamo usata per sembrare più alti]
















9/10






Casa del Tempo
Roberto Piumini e Roberto Innocenti
La Margherita Edizioni, 24 €

Spulciando libri alla Fnac nella sezione “Infanzia” ho scoperto questo volume illustrato da Roberto Innocenti, disegnatore italiano vincitore di numerosi premi in ambito grafico e letterario che non conoscevo affatto.
A casa ho fatto qualche ricerca, ho trovato il volume in biblioteca e ho scoperto che in realtà questo libro, ma anche gli altri illustrati da Innocenti, sono molto noti anche tra i lettori adulti oltre che tra i bambini a cui in teoria i volumi si rivolgono.
Questo perché le sue illustrazioni sono frutto di dettagliatissime ricerche culturali e iconografiche che rendono i disegni acquerellati dei veri capolavori certosini, è come vedere delle istantanee, dei brevi momenti di vita quotidiana di tanti anni fa.




Ovviamente mentre scrivo mi riferisco solo a “Casa del tempo”, che è l’unico che ho visto finora, ma ho già trovato in biblioteca tutti, ma proprio tutti, gli altri libri illustrati da Innocenti (a volte il sistema bibliotecario ha dei pregi: i libri di Innocenti non si trovano più in commercio se non per un paio di titoli, “Casa del Tempo” è in vendita perché edito da poco).
“Casa del Tempo” è la storia negli anni (nei secoli) di una casa le cui parole, i cui racconti, sono affidati ai testi di Roberto Piumini - che devo dire ho trovato un po’ troppo criptici in alcuni punti.



[uno dei testi]



La casa è sempre lì, attorno a lei si susseguono le stagioni, le persone che la abitano, lo spazio e la natura che la circondano vengono piano piano manipolati dall’uomo per maggiore comodità e benessere.








La casa stessa viene allargata, risistemata ma lei è comunque contenta, in questo modo resta in vita e vive dei passi, delle voci, della quotidianità di chi la abita, fino a quando però il progresso e la modernità scacciano anche gli ultimi animali selvatici che scorrazzavano nei boschi dietro la casa e la poesia propria di tutte le tavole del libro scompare definitivamente nell’ultima illustrazione, così moderna, triste, brutta...
E’ un bellissimo libro, da osservare, sfogliare e da scoprire pagina per pagina, ci ho ritrovato tanti piccoli particolari dei racconti delle mie nonne, di come vivevano al tempo di guerra, del lavoro nei campi, del piacere di stare insieme e di vivere in tanti sotto lo stesso tetto aiutandosi e di come poi con l’abbondanza e la ricchezza questo aspetto della vita si sia affievolito.
Sicuramente questo libro sarà il mio primo acquisto del mese prossimo (*).


10/10



(*) Tra febbraio e questa prima settimana di marzo ho già speso troppo. In sequenza:



  • “La moda” del Tokyo Costume Insititute (ed. Taschen)

  • “Hopper” di Ivo Kranzfelder (ad. Taschen)

  • “A history of photography. From 1839 to the present” dalla George Eastman House Collection (ed. Taschen)

  • “Toast. Dalla Francia con amore!” di Philippe Conticini (ed. Bibliotheca Culinaria)

  • “La nostra storia” di Enrico Brizzi (ed. Baldini Castoldi Dalai)

  • “L’anno del diluvio” di Margaret Atwood (ed. Ponte alle Grazie)

  • “Gli appunti di cotto e mangiato” di Benedetta Parodi (ed. RTI)

  • “1900s. Decades of the 20th Century” di Nick Yapp (ed. Könemann)

  • “1920s. Decades of the 20th Century” di Nick Yapp (ed. Könemann)


Direi che fino ad aprile sono a posto!!

giovedì 10 marzo 2011

Letture di febbraio (2/3)



La donna che amò Hitler. La storia sconosciuta di Eva Braun
Angela Lambert
Rizzoli, 22 €

Questo è il libro che ho restituito in biblioteca con 60 giorni di ritardo (emh...), me lo trascinavo da prima di Natale e non trovavo lo stimolo per finirlo.
L’ho trovato noioso, divagante in alcuni punti con il continuo raffronto dell’autrice tra la vita di sua madre (coetanea di Eva) e la stessa Eva Braun e in altri farcito da luoghi comuni anche un po’ pietosi: ad esempio il riferimento alla facile possibilità di Eva di trovare un amante bello e aitante tra gli italiani durante uno dei suoi numerosi viaggi di piacere nella nostra penisola, dato che in Germania la guerra dilagante aveva decimato la disponibilità immediata di “carne giovane” essendo tutti gli individui di sesso maschile arruolati al fronte.
Qualcuno può spiegare a questa saggista che FORSE stava avvenendo la stessa cosa anche in Italia???
Ma quello che principalmente non mi è piaciuto del libro è proprio la figura di Eva Braun che si va a delineare attraverso numerose citazioni di brani dei suoi scritti, delle testimonianze di conoscenti, parenti e amici: una donna vanitosa e dalla poca cultura che, giovanissima, per diventare al più presto economicamente indipendente dalla famiglia, scelse l’opzione più facile e di più bassa moralità, il diventare cioè la mantenuta di un uomo maturo, ricco e potente.
Dite “Mica scema”? Può essere, ma io non riesco a trovare nulla di buono in una scelta del genere.
Non c’è dubbio però che, a fronte di lusso, benessere, viaggi e l’eco lontana della guerra che manco la sfiorava, Eva fosse una persona sola, depressa, reclusa in una torre d’avorio, destinata a rimanere sempre nell’ombra e circondata da persone che la sorvegliavano e che riferivano i suoi movimenti al Führer lontano per congressi e riunioni politiche.
Il rovescio della medaglia c’è sempre in tutto.
Ma Angela Lambert fa di Eva un’eroina e il simbolo di tutte le vittime (tedesche) del Terzo Reich, asserendo che il popolo germanico finì soggiogato da Hitler come lo fu Eva di quest’ultimo, di cui si era perdutamente innamorata.
Mh... un tantino eccessivo...


6/10



Il cliente non ha sempre ragione. Consigli di una cassiera alla clientela
Anna Sam
Corbaccio, 13 €

Il libro d’esordio di Anna Sam aveva fatto letteralmente il botto circa un paio d’anni fa, il secondo suo libro, anche per via di uno scarso battage pubblicitario, non ha trovato lo stesso successo, almeno in Italia.
Anna continua a raccontarci delle brutte abitudini, a volte inconsce, dei clienti dei supermercati/centri commerciali restando quindi a teorizzare sul filone che già aveva ampiamente “sviscerato” in “Le tribolazioni di una cassiera”; il libriccino si legge in tre/quattro ore e nonostante sia indicato come un libro a sé e non un sequel - perché il punto di vista è quello del cliente e non più della cassiera - in realtà molti argomenti sono ripetitivi del primo e ad essere sempre al centro dell’analisi è comunque ancora una volta il cliente (nel primo c’era poi anche una critica al mondo della GDO) e nel leggerlo l’ironia è poca ed è molto piatto.
Insomma, non è un granché come pamphlet... ma ad Anna Sam non credo possa interessare molto il mio scontento: dal suo blog (in francese) ho letto che stanno per girare una riduzione cinematografica di “Le tribolazioni di una cassiera” e che la prossima estate uscirà il suo terzo libro. Tutto sommato, la sua carriera “va ancora a gonfie vele”.


6/10

lunedì 7 marzo 2011

Letture di febbraio (1/3)


Ecco la pila dei libri letti nel mese di febbraio - d’ora in avanti cercherò di commentare ciò che leggo entro la fine del mese successivo a cui si riferiscono le letture, così da essere più costante - mancano nella foto due libri che ho già restituito, uno a mia zia e l’altro in biblioteca per il quale avevo già sforato DI MOLTO i 30 giorni di prestito.




Simon’s cat. Le incredibili avventure di un gatto anarchico, matto e sempre affamato raccontate da lui medesimo
Simon Tofield
Tea, 14 €

Questo gatto è famosissimo su You Tube, dove anch’io l’avevo scoperto tempo fa, ora le sue avventure sono state trasposte in due libri, questo è il primo.
Nei video che guardavo su You Tube il micio entrava sempre in scena con Simon, il padrone, e principalmente si trattava di episodi incentrati sul rapporto gatto-uomo, qui invece il micio interagisce nelle vignette anche con tutti gli altri animali che circondano la sua casa (uccellini, ricci, cani, ecc.) e ne esce un personaggio ancora più astuto e perfido di come mi sembrava in video; anche gli altri animali però si vendicano e si prendono gioco di lui, dopo essere stati sue vittime, e il tono di tutto il volume è così tra il cinico (il gatto, c’è da dirlo, è proprio un bastardo...) e l’ironico.
Spassosissima la serie di vignette dedicate ai modi e ai luoghi di dormire del gatto, la mia micia fa esattamente lo stesso!


7/10



Head over heels in the Dales
Gervase Phinn
Penguin, 10.90 €

Questo scrittore l’ho scoperto tramite mia zia, che ultimamente mi sta prestando i suoi libri inglesi e tra i quali ho trovato diverse scoperte molto gradevoli, Gervase Phinn è una di queste ed è l’esempio di buona letteratura che fa anche divertire. Mr Phinn è un ispettore scolastico (del genere che mise in crisi Janet Frame agli inizi della sua breve carriera di insegnante in Nuova Zelanda) e nei suoi libri racconta del suo lavoro attraverso aneddoti e curiosità alternandoli a racconti della sua vita privata; avendo a che fare con bambini delle elementari, numerosi sono gli equivoci lessicali in cui Mr Phinn incappa durante le sue interrogazioni ai giovani alunni (che incontra, in questo volume, nelle scuole della zona del Dales), giocando anche sul fatto che nella lingua inglese la trascrizione letterale delle parole è diversa da quella fonetica e che alcuni vocaboli possono essere confusi con altri di simile pronuncia.


Vi riporto un esempio, quello che mi ha fatto più ridere:

pag. 159 «Miss Bronson shuffled her papers and opened the Bible. “Now, our assembly this morning...” she began, and then caught sight of the three of us [n.d.V.: Mr Phinn e due colleghi giunti in quella scuola per un’ispezione]standing like totem poles.
“Oh, I’m sorry,” she said. “Could we have three chairs for the school inspectors?”
Her request was followed immediately by three hearty cheers of “Hip, hip, hooray!”.»

Io lo trovo esilarante!! :-)
Poi ci sono le gag tra i colleghi, gli inconvenienti durante i preparativi di matrimonio - Mr Phinn a metà volume convola a nozze con la fidanzata - le situazioni quasi assurde in cui capita durante i lavori extra (ad esempio come recensore di libri in radio o intrattenitore con i suoi discorsi su scuola-istruzione-bambini durante feste blasonate), praticamente tutto quello che gli capita durante un intero anno scolastico, raccontato con grande sense of humor.
Questo è il terzo volume di una serie di cinque, mi sono già fatta prestare il secondo volume “Over hill and Dale”.
Vedranno mai luce in Italia questi libri? Penso di no, proprio per via dei giochi di parole di cui ho parlato sopra: in italiano non si riuscirebbe a ridare lo stesso tipo di sottigliezze lessicali che stanno alla base della buona riuscita di questa serie.



9/10