sabato 12 novembre 2005

"Corrispondenza d'amore - Love's brother" di Jan Sardi


Trama: Australia, anni ’50. I fratelli Angelo e Gino, giovani emigrati dall’Italia con gli zii, gestiscono un caffè nel quartiere italiano dove vivono. Entrambi cercano di trovare la fidanzata che fa al caso loro che, per restare legati alle loro radici, deve essere italiana. Angelo in questo modo conosce per corrispondenza Rosetta, una giovane ragazza del sud Italia. Rosetta, dopo aver ricevuto una foto del giovane, ne è subito attratta e acconsente a partire per l’Australia; non sa però che il ragazzo della fotografia non è Angelo ma bensì il più aitante Gino…

Non credo che questo film sia mai uscito nelle nostre sale, nonostante la storia trattata tocchi da vicino quella di molti italiani emigrati lontano dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Personalmente ho visto per caso questo film, e il mio atteggiamento all’inizio della proiezione in tv non era uno dei migliori; forse a causa di queste circostanze la pellicola mi è sembrata abbastanza banale.

La storia presenta una trama e un finali scontati dove l’amore deve trionfare sempre e comunque; gli attori non sono pessimi anche se da soli non riescono a rialzare la qualità del film, che sembra essere ricalcato sui soliti filmetti sentimentali.

Anche se la domanda di base del film è «Due persone che non si sono mai viste, si possono innamorare l’una dell’altra?», non le si può però trovare un riscontro o una risposta nel corso della storia, perché i due ragazzi si erano già visti reciprocamente in fotografia.

Rosetta dice, dopo aver scoperto lo sbaglio in cui è incappata, che si è innamorata del “fratello dell’amore” associando una mente, una psicologia al ragazzo sbagliato, basandosi sulle lettere che riceveva dal fratello che in realtà doveva sposare.

Riassumendo questo contorto giro di parole: Rosetta si è innamorata del cervello di Angelo (l’amore) ma prova attrazione fisica per il corpo di Gino (il fratello del suo amore).

Se dovessimo stare legati alla realtà dei fatti, Rosetta a quel punto non si potrebbe sposare con nessuno dei due, perché desidera un uomo che non esiste, ma - COLPO DI SCENA - la ragazza continua imperterrita a sognare di passare la sua vita al fianco di Gino, e Gino (a cui probabilmente era scattato l’ormone…) contraccambia i sentimenti della giovane.

Il finale lo si può dedurre facilmente.

Se volete saperne di più su questo film sappiate che ne esiste anche un sito Internet in cui il regista commenta la sua opera in modo talmente convincente che farebbe pensare allo spettatore di aver visto la pellicola sbagliata o ad uno scambio di “pizze” durante la proiezione.

Anche per questo film ho una domanda: chi rappresenta il pittore vagabondo? Perché io ancora adesso non l’ho capito.

2/10 (per l’originalità della storia)

6½/10 (per l’interpretazione degli attori)

1 commento:

  1. REGIA INESISTENTE. ATTORI DILETTANTESCHI. DIALOGHI AL LIMITE DELLA DECENZA. DOPPIAGGIO IRRITANTEMENTE MONOCORDE.
    CENTOTRE MIMUTI DOVE NON SUCCEDE NIENTE DI NIENTE.

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