martedì 7 aprile 2009

Gli ultimi due film visti nel 2008

Il papà di Giovanna

Pupi Avati

Italia, 2008

Ambientazione usuale per Avati è anche in questo film quella dell’Italia degli anni ’30-’40, protagonista piccola gente alle prese con la quotidianità e le insoddisfazioni della vita.

Giovanna ha diciassette anni e incapace di crescere e prendersi le sue responsabilità, è costantemente protetta da suo padre Michele che insegna nello stesso liceo che lei frequenta.

Tra padre e figlia c’è chiaramente un rapporto morboso e quando la giovane si accorge di non essere la prima nelle attenzioni di un compagno di scuola di cui è innamorata, scatta la tragedia.

Lei, sempre assecondata e difesa dal padre, finirà per manifestare chiaramente il suo squilibrio mentale e Michele sempre succube di una relazione d’affetto insana finirà per sacrificare la sua vita e la carriera per seguire una figlia che ha bisogno di cure.

Ma dalla metà del film in poi quello che viene anche sacrificato è proprio il rapporto tra genitore e figlia, a (s)favore di una maggiore focalizzazione sugli avvenimenti politici e sociali dell’Italia della fine degli anni ’30: lo scoppio della guerra, le avanzate delle truppe, la Repubblica di Salò, la liberazione e via via fino agli anni ’50.

Si perde di vista l’argomento principale e si seguono diverse storie parallele a quella di Giovanna e Michele. Il perché non l’ho capito. E’ certo comunque che saltando di palo in frasca l’interesse per il film mi si è andato affievolendo durante la visione; ho notato però con sorpresa l’interpretazione trattenuta e sobria di Ezio Greggio. Perché a lui niente riconoscimenti?

6½/10

Across the universe (Across the universe)

Julie Taymor

Usa, 2007

Arrivato con un po’ di ritardo anche in Italia, “Across the universe” è un film costruito seguendo 33 tra i brani più famosi dei Beatles dai quali poi prende forma la storia d’amore tra Jude e Lucy - lui proletario inglese in cerca del padre in America, lei studentessa dell’upper class americana - che si piega quindi ai testi preesistenti del quartetto di Liverpool.

Allo stesso momento però le canzoni prendono anche sfumature diverse dall’intento originale dei Beatles in base al contesto in cui vengono reinterpretate dai vari personaggi del film. Per fare un esempio concreto: il brano “I want you” prende un significato politico e militaristico quando associato alla partenza per il Vietnam del fratello di Lucy (siamo infatti nel 1964), ma lo stesso è collegato all’amore non corrisposto di un’amica di Jude nei confronti di una giovane cantante (che poi sarebbe l’impersonificazione di Janis Joplin).

Oltre al tormentato amore tra Jude e Lucy si seguono anche diversi momenti cruciali della storia dell’America degli anni ‘60: la già citata guerra del Vietnam, i movimenti pacifisti e le comunità hippy, la rivoluzione sessuale, le contestazioni e le lotte di classe.

E’ un film vicinissimo al genere musical, romantico, commovente e non manca ovviamente di essere visionario e psichedelico con notevoli esperimenti visivi data anche l’epoca in cui è ambientato. Non evita inoltre di mettere in evidenza i lati più negativi del patriottismo americano, diverse sono le sequenze incentrate sul reclutamento di giovani da spedire in Vietnam e sulle conseguenze che queste azioni potevano avere sulla psiche di ragazzi tornati a casa stremati da un’esperienza troppo pesante da superare.

Ci sono alcuni camei di musicisti famosi che si potevano però evitare, tra cui quello di Bono che sinceramente c’ha rotto il cazzo........

Infine parlare delle bellissime canzoni dei Beatles è scontato, però devo dire che la Taymor ha fatto un lavoro veramente ottimo inserendole nel film usando un metodo non facilissimo.

E dopo il buco nell’acqua di “Frida” (film ridicolo e dozzinale), la regista ha fatto un bel passo avanti con una sceneggiatura in cui chiunque riesce identificarsi: la storia dolcissima di due ragazzi che si amano e che insieme ai loro amici affrontano i problemi della vita e si confrontano con avvenimenti di grande importanza.

9/10

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