domenica 24 maggio 2009

Vergine giurata | New moon

Vergine giurata

Elvira Dones

Universale Economica Feltrinelli, Feltrinelli, 7.50 €

Da uno spunto interessante, la figura della “Vergine giurata” prevista dalla legge del Kanun (raccolta di leggi che regolamentavano e regolamentano tuttora la società albanese) - ovvero una donna che per esigenze famigliari prendeva il posto del capofamiglia rinunciando per sempre alla propria femminilità, a innamorarsi, a sposarsi, ad avere figli per trasformarsi e comportarsi in tutto e per tutto da e come un uomo - il libro aveva tutte le caratteristiche per diventare una testimonianza e una denuncia di leggi e consuetudini decisamente retrograde soprattutto nei confronti delle donne, ma...

Dopo una prima parte in cui conosciamo la storia della diciannovenne Hana e quella della sua famiglia con belle descrizioni psicologiche della protagonista e racconti nostalgici di episodi della sua vita passata durante la dittatura alla fine degli anni ’80, il racconto prosegue nell’America degli anni 2000 in cui Hana, ora trentaquattrenne, è appena approdata alla ricerca di una nuova fase esistenziale dopo aver smesso gli abiti da uomo ed essersi riappropriata della sua femminilità. E qui il libro precipita nelle banalità sessuali concentrandosi tra vibratori e masturbazione.

Perché Hana per sentirsi finalmente in pace con sé stessa pensa che basti avere una sana e attiva sessualità dopo essersi riscoperta una bella topolona dalla taglia 42 una volta estirpati i peli dalle gambe e i baffetti sotto al naso.

Un finale mediocre poi fa scadere il libro ulteriormente. Peccato solo per quella prima coinvolgente parte della storia sprecata così in un libro bruttino.

5/10

New moon

Stephenie Meyer

Little, Brown Young Readers - acquistabile su IBS

[pubblicato in Italia da Fazi]

Sottotitolo: gente strana vive a Forks

Ho impiegato un fottio di mesi per finire di leggerlo - durante i quali l’ho abbandonato diverse volte per leggermi l’inverosimile tra romanzi di narrativa e saggi - e la colpa principale non è perché me lo sono letto in inglese (e quindi il mio neurone faticava a girare ad alto voltaggio) ma perché è veramente, ma veramente, prolisso fino alla N-O-I-A.

Bella ed Edward si dividono a pochi capitoli dall’inizio e se per la ragazza comincia un infinito periodo d’oblio in cui piange e si deprime sempre più, per noi lettori cominciano 471 pagine (rispetto all’edizione originale che ho letto io) di puro scassamento di palle.

Le oltre quattrocento pagine sono solo un descrizione di quello che fa Bella senza il suo Edward, salvo un colpo di scena a metà strada in cui abbiamo la conferma che il paesino di Forks è popolato da abitanti da cui prendere decisamente le distanze... (ecco il perché del sottotitolo).

Però sinceramente questo secondo volume è veramente sciapo e composto soltanto da descrizioni e analisi psicologiche ripetitive che sono praticamente la sostanza che allunga la broda fino a pag. 563.

Unica salvezza in questo piattume, a parte la rivelazione già citata, sono i capitoli ambientati a Volterra in cui oltre ai soliti cliché del genere che non possono, ahimè, mancare viene introdotta la comunità di vampiri più potente della terra e di seguito le sue caratteristiche telepatiche e non con le quali controlla gli umani e i suoi simili.

Si arriva poi al capitolo finale con una situazione di stallo tale e quale a quella del primo volume.

Insomma, “New moon” è una sofferenza infinita!

6/10

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