mercoledì 16 dicembre 2009

Sognare?


Requiem for a dream

Darren Aronofsky, 2000


Trasposizione cinematografica del bellissimo e psichedelico libro di Hubert Selby Jr.

Le tecniche computerizzate del nuovo millennio hanno influito positivamente sulla messa in scena dei pensieri e dei disturbi psico-fisici dei quattro protagonisti con sequenze sincopate da simil-video clip, e anche se l’ambientazione è slittata dagli anni ’70 al 2000 l’importante è come il regista sei comunque riuscito a mantenere un continuum col testo originale (vabbeh, a parte qualche particolare modificato...).

L’ho visto in lingua originale e devo dire che ho fatto una fatica tremenda a stare dietro all’accento americano nasale che affliggeva TUTTI gli attori, ma ho apprezzato comunque la loro altissima bravura, soprattutto con sorpresa quella di Jared Leto piacente frontman dei 30 Seconds To Mars [e vaaaai che è uscito il nuovo album] in questo film emaciato ai limiti dell’anoressia per esigenze di copione.

Da ricordare la dramaticissima e straziante scena della telefonata (vi lascio il link diretto perché il codice di incorporamento di questo video non esiste!):


http://www.youtube.com/watch?v=lgjpN69VyGI


9/10



L’arte del sogno (La science des rêves)

Michel Gondry, 2005


Mi sono rotta un po’ i coglioni a sorbirmi la trama di questo film in cui un lui arrivato in Francia dal Messico, con conoscenza del francese scarsa, si innamora della dirimpettaia di pianerottolo con equivoci ed errori da principiante imbranato.

L’unico aspetto interessante è la serie di fantasiosi e buffi giochi onirici concretizzati da pupazzi in pannolenci, plastilina e scene in stop motion.

Per il resto... RONF.


5½/10



Il grande sogno

Michele Placido, 2008


Tre coetanei si incontrano durante i mesi più fervidi del ’68 italiano: Nicola è un aspirante attore piegatosi alle circostanze della vita e arruolatosi poliziotto; Libero è uno studente universitario, di famiglia proletaria, militante nel movimento studentesco; Laura è anche lei una giovane universitaria ma di famiglia borghese e dai principi cattolici rigidissimi.

I tre diversissimi mondi dei protagonisti si scontreranno complice ovviamente la realtà politica e sociale in grande cambiamento e i tre, coinvolti attivamente nella rivoluzione epocale, finiranno per fare i conti con le loro scelte e i loro sogni di vita.

Detto ciò il resto del film poco si concentra sui movimenti e le ideologie del periodo, avevo bisogno di un film che mi spiegasse come-dove-perché della nascita del Sessantotto ma “Il grande sogno” è per l’80% la storia di un triangolo amoroso e il racconto personale di tre persone e le rispettive famiglie (cane compreso).

L’unica cosa che ne ho ricavato è il sentore che a conti fatti il ’68 sia servito poco o niente per il rovesciamento effettivo delle filosofie e dei dogmi contestati.


6/10...?

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