mercoledì 14 settembre 2011

Letture di giugno (2/2)



Tess dei D’Urberville
Thomas Hardy
Bur, 7.40 € [acquistato per 5 €]

Questo è tra i libri che più amo, l’ho riletto tante volte e l’ultima, questa, è anche per via della recente edizione della Bur con quella bella copertina su Stonehenge che non ho resistito dal prendere.
Come la maggior parte dei romanzi di Hardy non è una lettura facile, si trattano temi forti e soprattutto in questo caso l’elemento scatenante di tutta la tragedia della povera e disgraziata protagonista non verrà mai chiamato col suo nome, perché troppo “tabù” anche per l’epoca (1891): lo stupro.
Nell’ambiente rurale di fine Ottocento Tess, appena sedicenne, spinta da genitori poco concreti e attratti solo dall’idea di farle fare un matrimonio che li renderà ricchi, viene mandata a lavorare nella villa di un’anziana signora che vive lì con Alec, il giovane figlio. Il ragazzo, colpito dal candore virginale, dalla bellezza e dalla purezza incorrotta di Tess, finirà per sedurla e farne il suo oggetto sessuale.
Da quel momento in poi il racconto è un’escalation di tragedie che vedono l’apice con l’incontro, bellissimo ma fatale, tra Tess e il colto ed educato Angel. Si amano ma l’eccessiva debolezza e reticenza di lei contro un’ottusità troppo maschilista di lui, non aiuteranno la coppia a vivere serenamente. Fino all’arrivo del tragico ma anche liberatorio finale.
A dispetto di altri titoli di Hardy dove le protagoniste femminili agiscono attivamente (riuscendoci anche) per migliorare le restrizioni di vita a cui devono far fronte, Tess come ho detto più sopra non incarna totalmente quel genere di personaggio: pur non essendo fragile psicologicamente si lascia comunque trascinare dagli eventi e soprattutto dalla società, che con le sue credenze e le limitatezze segue il suo agire facendola sbagliare. Ma è anche un modo per Hardy di sottolineare come il vittorianesimo dell’epoca marcasse a vita persone che in realtà non erano altro che povere vittime. Tess, come da sottotitolo originale, è infatti fino alla fine del romanzo una pure woman.
E’ un romanzo crudo ma anche suggestivo, a far da contorno c’è anche l’elemento della natura, che scandisce la vita e il lavoro di campagna (Tess si sposta da una zona agricola all’altra in cerca di lavoro in base al tipo di stagione) e incanta con descrizioni di paesaggi creando quadretti bucolici attorno all’amore che sboccia pian piano tra Tess ed Angel.


10/10

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