sabato 25 febbraio 2006

"L'angelo della vendetta" di Abel Ferrara (1981)


Pensavo di trovarmi di fronte ad una pellicola alla “Taxi driver”, invece qui si seguono le vicende di una giovane sartina che, dopo esser stata violentata due volte nel giro di un’ora, decide di eliminare gli uomini dalla faccia della terra, perché è sicuro che il genere maschile cospira contro di lei.
E’ sicuramente un B-movie, ma curato e con una trama ben delineata, anche se il tutto scade nel grottesco e nell’irreale, strappando anche qualche risata.
Scommetto che le femministe, quando il film uscì, lo mostrarono come monito a tutti gli uomini (che nel film sono immancabilmente dipinti come dei maniaci assetati di sesso), perché i poverini avrebbero potuto fare una delle tante fini che Thana, la protagonista, infligge ai malcapitati.
Ad esempio: dopo aver segato a pezzi uno dei due stupratori, lo surgela nel freezer e poco alla volta se ne sbarazza, o gettandolo nell’immondizia o riducendolo in macinato per gustosi manicaretti destinati al cagnetto della vicina.
E il cagnetto gradisce (no, non erano i testicoli).
Ma la vendetta del titolo si compie fino a un certo punto, perché si sa che i cattivi vanno puniti ma anche Thana ormai deve essere eliminata perché colpevole.
Il finale quindi, che poteva rimanere sul filo dell’ironico, scade nel solito senso religioso cattolico.

6/10

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