giovedì 10 marzo 2011

Letture di febbraio (2/3)



La donna che amò Hitler. La storia sconosciuta di Eva Braun
Angela Lambert
Rizzoli, 22 €

Questo è il libro che ho restituito in biblioteca con 60 giorni di ritardo (emh...), me lo trascinavo da prima di Natale e non trovavo lo stimolo per finirlo.
L’ho trovato noioso, divagante in alcuni punti con il continuo raffronto dell’autrice tra la vita di sua madre (coetanea di Eva) e la stessa Eva Braun e in altri farcito da luoghi comuni anche un po’ pietosi: ad esempio il riferimento alla facile possibilità di Eva di trovare un amante bello e aitante tra gli italiani durante uno dei suoi numerosi viaggi di piacere nella nostra penisola, dato che in Germania la guerra dilagante aveva decimato la disponibilità immediata di “carne giovane” essendo tutti gli individui di sesso maschile arruolati al fronte.
Qualcuno può spiegare a questa saggista che FORSE stava avvenendo la stessa cosa anche in Italia???
Ma quello che principalmente non mi è piaciuto del libro è proprio la figura di Eva Braun che si va a delineare attraverso numerose citazioni di brani dei suoi scritti, delle testimonianze di conoscenti, parenti e amici: una donna vanitosa e dalla poca cultura che, giovanissima, per diventare al più presto economicamente indipendente dalla famiglia, scelse l’opzione più facile e di più bassa moralità, il diventare cioè la mantenuta di un uomo maturo, ricco e potente.
Dite “Mica scema”? Può essere, ma io non riesco a trovare nulla di buono in una scelta del genere.
Non c’è dubbio però che, a fronte di lusso, benessere, viaggi e l’eco lontana della guerra che manco la sfiorava, Eva fosse una persona sola, depressa, reclusa in una torre d’avorio, destinata a rimanere sempre nell’ombra e circondata da persone che la sorvegliavano e che riferivano i suoi movimenti al Führer lontano per congressi e riunioni politiche.
Il rovescio della medaglia c’è sempre in tutto.
Ma Angela Lambert fa di Eva un’eroina e il simbolo di tutte le vittime (tedesche) del Terzo Reich, asserendo che il popolo germanico finì soggiogato da Hitler come lo fu Eva di quest’ultimo, di cui si era perdutamente innamorata.
Mh... un tantino eccessivo...


6/10



Il cliente non ha sempre ragione. Consigli di una cassiera alla clientela
Anna Sam
Corbaccio, 13 €

Il libro d’esordio di Anna Sam aveva fatto letteralmente il botto circa un paio d’anni fa, il secondo suo libro, anche per via di uno scarso battage pubblicitario, non ha trovato lo stesso successo, almeno in Italia.
Anna continua a raccontarci delle brutte abitudini, a volte inconsce, dei clienti dei supermercati/centri commerciali restando quindi a teorizzare sul filone che già aveva ampiamente “sviscerato” in “Le tribolazioni di una cassiera”; il libriccino si legge in tre/quattro ore e nonostante sia indicato come un libro a sé e non un sequel - perché il punto di vista è quello del cliente e non più della cassiera - in realtà molti argomenti sono ripetitivi del primo e ad essere sempre al centro dell’analisi è comunque ancora una volta il cliente (nel primo c’era poi anche una critica al mondo della GDO) e nel leggerlo l’ironia è poca ed è molto piatto.
Insomma, non è un granché come pamphlet... ma ad Anna Sam non credo possa interessare molto il mio scontento: dal suo blog (in francese) ho letto che stanno per girare una riduzione cinematografica di “Le tribolazioni di una cassiera” e che la prossima estate uscirà il suo terzo libro. Tutto sommato, la sua carriera “va ancora a gonfie vele”.


6/10

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