lunedì 7 novembre 2011

Bon appétit!



Da luglio ho provato in cucina queste ricette:

La torta medievale allo zafferano che avevo assaggiato alla ricostruzione storica Trecentesca; ho trovato qui la ricetta, ma anche se è piaciuta a tutti la prossima volta dimezzerò le dosi di zafferano, perché io ho usato tre bustine di quello da utilizzare per i risotti, mentre in realtà avrei dovuto usare i pistilli freschi (che qui non ho idea di dove trovarli!) quindi il sapore della torta era tendente all’amarognolo. Diminuirò a 1 bustina e ½.






Un fine settimana di inizio settembre ho preparato dei biscotti senza uova seguendo una ricetta che mi ha passato mia cognata. Sono usciti praticamente immangiabili, avevano un forte retrogusto di lievito dato che nelle istruzioni era specificato di aggiungerlo all’impasto (che risulta essere simile alla pastafrolla) solo una volta fatta la palla... ma così il lievito non si amalgama per niente! Ormai era tardi per rimediare. Li ho mangiati per disperazione, ero a casa da sola, c’erano 32 gradi, qualcosa di dolce ti tira su comunque il morale.







A ottobre ho invece provato la Cheese Cake all’Italiana della Benedetta Parodi (qui gli ingredienti col video tratto dalla puntata). Ho iniziato a seguire Cotto e Mangiato due anni fa, per motivi di orari mi guardavo in “replica” i pezzettini delle puntate caricate di volta in volta su You Tube, ma adesso che con il nuovo programma, “I menù di Benedetta”, c’è tanto di vera replica alla sera su La7d, non me lo perdo mai.




La cosa che mi piace di questo programma (che è uguale a Cotto e Mangiato, ma solo più articolato con la creazione di un menù dall’aperitivo al dolce, come imbandire la tavola a tema, quali fiori scegliere, ecc.) è che le ricette sono semplici ma sempre di grande effetto, fatte apposta per chi vuole proporre qualcosa di nuovo in tavola ma mantenendo un’impronta casalinga, senza arrivare quindi a quelle ricette a volte assurde che vengono preparate a La prova del Cuoco. In più supponendo che uno abbia anche una vita un po’ frenetica, un lavoro che lo impegna molto, la casa e i figli da accudire, o semplicemente non sia troppo esperto in cucina (un uomo single, ad esempio?) la Benedetta ti consiglia senza pudore e con totale tranquillità di semplificare ulteriormente i procedimenti culinari utilizzando i cibi già pronti (pasta frolla, sugo,...) e i surgelati (dal soffritto alle verdure già grigliate, ecc.).
I puristi inorridiscono - ma nessuno vieta loro di rifare le stesse ricette seguendo però diversi criteri di scelta delle materie prime! - io invece credo che tutto questo rispecchi le esigenze di buona parte di noi, quindi è un programma utilissimo. Poi lei è simpatica e "alla mano".






La Cheese Cake rivisitata non prevede l’utilizzo del classico Philadelphia ma di formaggi italiani: ricotta e robiola.




Più una quintalata di ingredienti possibilmente di prima qualità (come la bacca di vaniglia fresca). In questo senso è una torta un po’ costosa (viene a costare sui 20 €) ma la si mangia tranquillamente in 6-8 persone, e poi - scusate - volete metterla a confronto con i preparati della Cameo???? Assolutamente.
Unico appunto, i tempi di cottura: dai 55 minuti indicati durante la puntata, ci sono volute (con forno statico) quasi DUE ORE!!






Il baccello di vaniglia svuotato l’ho inserito in un pacchetto di zucchero; ormai è passato un mese, l’aroma si sarà sparso per bene in tutto il sacchetto, la prossima volta che avrò bisogno della vanillina userò invece questo zucchero vanigliato (ah! le fragole di guarnizione io ho optato per affettarle e servirle a parte, così ognuno ha deciso se mangiarsi la cheese cake da sola oppure insieme alle fragole fresche)

Sempre lo scorso ottobre con le pere Conference prese ad Antey ho preparato la confettura di pere. Ho sbagliato a riempire i barattoli molto sotto il bordo... Ne sono usciti due vasetti grandi (avrei dovuto usare solo vasetti piccoli, adesso una volta aperto il barattolo ci si metterà tanto tempo per finirlo tutto!), più un vasetto piccolo assente nella foto perché l’avevo già dato a Luca da assaggiare.
Ho usato la pectina 2:1, per la prossima confettura fatta in casa proverò quella 3:1 (meno zucchero è sempre meglio).






Con le quattro pere avanzate ho fatto un’altra torta della Parodi con farina di grano saraceno. Molto buona, mi è piaciuta soprattutto la consistenza della farina che dava un po’ di “rustico” alla torta.






Prossima torta nuova da provare in questo mese di novembre: la torta caprese.

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