Liana Millu
Giuntina, fuori catalogo
Questo
romanzo è composto da una serie di racconti, basati sull’esperienza diretta
della scrittrice sopravvissuta al lager di Birkenau, che hanno come argomento
principale quello di raccontare come e cos’era vivere in un campo di
concentramento per le donne.
Quello
che mi ha colpito di queste sei storie femminili è che, oltre alla fatica
fisica e alle brutture quotidiane, spesso non c’era cameratismo fra le detenute;
ognuna era concentrata e tesa alla vita nel ricordo e nel rimpianto di una casa
lontana, di una marito scomparso, di un figlio anch’egli deportato, di una
gravidanza attesa e desiderata, del cibo che manca... e quindi cedevoli a
compromessi come il tradimento delle compagne e la prostituzione per
sopravvivere.
Ognuna
viveva per sé, e lo stile di scrittura di Liana Millu, così freddo e
sbrigativo, senza quasi sentimento, lo sottolinea ancora di più.
Sono
sei racconti tristissimi, che ti entrano dentro e le donne protagoniste mi
accompagnano ancora, nel ricordo delle loro scelte radicali e decise, tutto a
costo della vita e per la vita.
9/10
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