sabato 12 gennaio 2008

"Espiazione" di Joe Wright (2007)


img98/7027/espiazioneii3.jpgEcco cosa succede quando un libro bellissimo viene trasposto sul grande schermo da chi l’opera originale l’ha letta davvero sul serio: ne esce un’opera altrettanto eccellente.

Perché, come già era successo per la sua precedente pellicola tratta da “Orgoglio e pregiudizio” della Austen, Wright sa cosa deve raccontare e soprattutto sa come farlo senza martoriare il romanzo da cui proviene la storia.

Non era facile mettere insieme tutti quei passaggi di punti di vista sui quali l’intero romanzo è basato e sui quali fa leva il concetto di “interpretazione personale”, cioè come un singolo fatto possa essere visto e poi interpretato da più persone che si trovano in uno stesso luogo e nello stesso identico momento, facendo scattare la scintilla del fraintendimento e della suggestione.

Wright ci è riuscito con un paio di stratagemmi davvero azzeccati e fantasiosi, che non stonano affatto con il racconto originale, ma anzi, riescono a trattenere il film il più possibile all’interno dei contorni del romanzo omonimo di Ian McEwan senza cambiarlo di una virgola.

I dialoghi sono esattamente gli stessi, l’atmosfera opprimente della casa in cui si svolge tutta la prima parte del romanzo è quanto mai fedele al testo, i personaggi sono come te li sei sognati mentre scorrevi con gli occhi le pagine del libro e la parte centrale del racconto, in cui seguiamo Robbie cercare invano di tornare in Inghilterra da soldato bloccato sulle coste francesi, è magistralmente riassunta in un piano sequenza decisamente complicato e lungo che esplora e mostra i punti salienti dell’esperienza militare del ragazzo - fra orrore e desolazione umana - riuscendo a far provare allo spettatore le stesse identiche emozioni provate nel leggere quei brani che addirittura ripercorrevano svariate settimane di marcia.

La parte conclusiva del romanzo e del film vanno ancora di pari passo, mostrando la Briony anziana che cerca di rimediare al torto inflitto alla sorella e a Robbie.

Resta ancora la sensazione di una bellissima storia d’amore, ostacolata e tormentata che nessuno riuscirà a riportare indietro, a far rivivere, nemmeno come rimedio per espiare le proprie colpe.

9/10

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