lunedì 23 febbraio 2009

Due strazianti film d’ammmmore



Candy (in italiano lo trovate come “Paradiso + inferno”)

Neil Armfield

Australia, 2006

La tragica storia di due ragazzi finiti nelle bassezze della tossicodipendenza. Quando cercheranno di smettere sarà troppo tardi.

Sembrerebbe un classico del genere, infatti la storia di Candy e Dan non si discosta per nulla dalla cronaca deprimente e pesante di quello che un drogato deve fare per sopravvivere alla dipendenza provocata dalle sostanze stupefacenti, ma in questo film quello che mi ha colpito è come viene sempre messo in primo piano il rapporto d’amore tra i due.

Anche se Candy è costretta a prostituirsi, a vendere le sue cose, a seguire lui in truffe e ruberie, quello che prevarica è sempre il volersi bene, il bisogno che hanno entrambi dell’altro, lo stare vicini. Un’altra dipendenza quindi, però di tipo psicologico.

Ma l’amarsi sinceramente non basta a questa coppia per sopravvivere nella decadenza. Un’escalation di tragedie porterà la storia a una svolta ancora più dura e nemmeno tutto l’impegno di entrambi servirà a far terminare il film con un lieto fine...

Consiglio di vedere il film in lingua originale, non solo perché il doppiaggio italiano è scarso ma anche perché potrete apprezzare di più l’interpretazione del compianto Heath Ledger. Sempre un grande.

7½/10

Come eravamo (The way we were)

Sydney Pollack

Usa, 1973

L’ho visto questa estate per caso in tv, mentre boccheggiavo sul divano assalita da zanzare e afa notturna.

Non pensavo un film di più di 35 anni fa potesse essere ancora così attuale, non conoscevo la storia quindi perdonatemi...

Seguiamo Katie e Hubbell dalla metà degli anni ’30 fino agli anni ‘50 mentre i grandi avvenimenti della Storia si succedono influenzando anche la loro relazione d’amore.

Dal Secondo Conflitto Mondiale, alla guerra in Spagna fino al Maccartismo, questi sono tra gli episodi che portano la coppia a disgregarsi, tanto che da subito il loro rapporto è palesemente mostrato come un continuo discutere e confrontarsi sui grandi temi del mondo, le questioni politiche e sociali.

Entrambi hanno radici diversissime - lei ebrea comunista, lui giovane dell’upper class americana con aspirazioni da scrittore arruolatosi nella marina militare - e questo, insieme a ideali e caratteri opposti (lei troppo ostinata sulle sue posizioni, lui anche fin troppo cedevole ai compromessi), porterà inevitabilmente la coppia a dividersi nonostante si amino tantissimo e a un certo punto decidano anche di sposarsi.

Katie e Hubbell alla fine non si lasciano perché non si amano più, ma perché non riescono ad accettare che abbiano credi politici, di lavoro, di vita insomma, in antitesi.

Una storia bellissima, molto commovente nel finale che vede i due dopo tanti anni rivedersi per caso a New York. Ma anche se i due si abbracciano forte e fanno capire di amarsi ancora, per loro non ci sarà mai la possibilità di una vita serena insieme.

9/10


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