sabato 9 aprile 2011

Letture di marzo (2/3)




Rosa Bianca
Roberto Innocenti
La Margherita Edizioni, 14.50 €


“Rosa Bianca” è il racconto della scoperta dell’esistenza dei campi di concentramento da parte di una bambina, il cui nome dà il titolo al libro.
Rosa Bianca vive con la mamma in una cittadina della Germania quando i soldati del Terzo Reich arrivano ad occuparla,





la sua visione del mondo e della quotidianità d’improvviso cambiano quando assiste alla fuga di un bambino che era stato caricato dai soldati nazisti su di una camionetta.




Seguendone a piedi il percorso lungo le strade di campagna arriverà a trovarsi di fronte ad una realtà fatta di stenti e orrore. Stando al di là dal filo spinato cercherà comunque di dare un po’ di conforto a quei bambini, fino a quando la guerra giungerà al termine in una maniera atroce anche per lei.

La storia è molto essenziale, ma come in “Casa del Tempo” bastano le illustrazioni a farne un racconto completo: le espressioni dei vari abitanti della cittadina di Rosa Bianca, gli interni delle case, gli slogan sui muri, il cielo assente dietro i tetti dei palazzi che quando si vede è livido, triste; un paese in decadenza a causa delle restrizioni economiche; le saracinesche dei negozi abbassati e i vetri rotti e in ultimo l’ispirazione all’iconografia dell’epoca - come nell’episodio cruciale della storia, dove per descrivere in immagini l’arresto da parte dei soldati, Innocenti ha scelto di fare un esplicito richiamo a quella fotografia (purtroppo) famosissima del bambino con le mani alzate nel ghetto di Varsavia e che anni fa era stato proposto di darla in dono alle scuole italiane, se la fotografia sia stata poi ricevuta ed esposta nelle aule scolastiche non lo so - in altre pagine poi i giochi di prospettiva mi ricordano molto le opere di Escher (qui sotto e anche nell’illustrazione che vedete all’inizio del post).




Ancora una volta un’eccellente opera di Roberto Innocenti.
Questi sono davvero dei libri bellissimi, pieni di significato e i cui temi non sono mai affrontati con retorica.


10/10





L’ultima spiaggia
Roberto Innocenti e J. Patrick Lewis
La Margherita Edizioni, 22 €

Un artista si rende conto di aver perso “L’immaginazione”, si mette alla sua ricerca approdando dopo un lungo viaggio ad un albergo in riva al mare, lì il protagonista farà la conoscenza dei vari pensionanti e delle loro storie bizzarre, romantiche e avventurose.





Questo libro, a differenza di quelli di Innocenti che ho letto finora, credo sia indicato soprattutto ad un lettore non dico adulto, ma almeno cosciente, perché ci sono tantissimi riferimenti nascosti a opere letterarie, autori e anche attori di cinema. Bisogna avere alle spalle un bagaglio culturale un po’ fornito per apprezzare appieno questo libro illustrato (che costa anche 22 euro, mica bruscolini...), anche se alla fine del racconto una postfazione aiuta chi si è perso qualche nesso con una lista di tutti i personaggi apparsi: si va dalla Sirenetta a Long John Silver, da Huckleberry Finn a Emily Dickinson, fino a Roberto Innocenti stesso, è lui ad aver perso “L’immaginazione”.






La cosa che mi è piaciuta di questo libro è che essendo i vari personaggi provenienti da opere letterarie di diverso periodo storico, le illustrazioni oscillano tra un’atmosfera moderna e una che spazia dall’Ottocento agli anni ’40, fino al ‘600 di Don Chisciotte (c’è anche lui!), e poi è puro piacere sfogliare le pagine e accorgersi di tanti particolari non colti prima perché presi dalla lettura, come la famosa insegna della metropolitana di Parigi in stile Liberty (pag. 38),




lo scorrere del tempo in un’unica illustrazione divisa a metà (pag. 14),




l’intreccio della paglia nella poltrona (pag. 20) che si usava una volta in spiaggia.







10/10

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