martedì 12 aprile 2011

Sabato e domenica


Con gli sbalzi di temperatura dell’ultima settimana mi sono presa un raffreddore micidiale e domenica sera, dopo aver passato il pomeriggio in una fiera florovivaistica con mercatino dell’antiquariato, mi sono accorta che mi è venuta pure l’abbronzatura a muratore.
Gli acquisti del fine settimana: alla fiera ho preso una piantina di lavanda angustifolia e su una bancarella ho trovato un nuova campanella di ottone che devo ancora lucidare. Le colleziono da un po’ e per ora ne ho quattro (non in tutti i mercatini le riesco a trovare), ma credo non siano originali piuttosto riproduzioni d’epoca e magari tra chi mi legge c’è anche qualcuno che ne ha una identica. ;)





Credo siano due olandesini. Mi piace come lui stringe la vita della donnina, e l’aver trovato all’interno due battagli invece che uno lo trovo molto originale.


Invece sabato (il giorno prima) dopo tante ricerche infruttuose sono riuscita a trovare il numero di aprile di Sale&Pepe che aveva in allegato il libro di cucina “Buon appetito, America!” di Laurel Evans. Sì, perché adesso mi è venuta anche la mania dei libri di cucina, quelli con tante foto artistiche e graficamente molto curati! Ovviamente li compro SOLO se anche le ricette mi ispirano, perché poi ci mangio anche, non è che li tengo lì e li guardo solamente.
Questo di Laurel Evans me l’aveva prestato mia sorella che non molto tempo fa ne aveva acquistato la versione “originale” della Guido Tommasi Editore; mi era molto piaciuto e quando ho scoperto, in ritardissimo (tenete presente che molte riviste mensili escono a metà del mese precedente a cui si riferiscono, quindi Sale&Pepe di aprile era già in edicola dalla metà di marzo e questa settimana uscirà il numero di maggio), dicevo, che molto in ritardo ho scoperto che lo stesso libro era in vendita in edicola e trovarlo è stata un po’ un’impresa, ormai le copie erano quasi esaurite.



“Diffidate” della precisazione a fine volume che dice che quella di Sale&Pepe è la versione ridotta del testo originale: le ricette sono tutte presenti, manca solo qualche foto (ma non di quelle che riguardano la realizzazione dei piatti). Però sono rimasta soddisfatta lo stesso anche di questa versione di formato economico.




Come molti degli scettici pensavo che la cucina americana non avesse una "tradizione" alle spalle, ma di fronte a questo libro invece (dalle belle e colorate fotografie, non solo di piatti cucinati ma anche di luoghi, gente e quotidianità) ho ceduto all'evidenza: la cucina americana è un miscuglio appetibile di ricette provenienti dalla cultura ebraica (pretzel), inglese, italiana, etnica (India, Africa...), insomma la cucina portata oltre Oceano da chi l'America l'ha costruita arrivandoci come immigrato/colonizzatore.
Ci sono poi trafiletti riguardanti curiosità e storie personali dell'autrice in merito a un piatto piuttosto che a un altro, e consigli su come sostituire alcuni ingredienti difficili da reperire da noi in Italia, come il latticello (che faceva venire il vomito ad Arturo Bandini in "Chiedi alla polvere" di John Fante).



Poi il moroso mi ha regalato un segnalibro con un micio siamese e in una libreria Giunti ho trovato un taccuino di Holly Hobbie.



Mi è sempre piaciuta questa illustratrice, quando andavo alle elementari mi ricordo che avevo tanti quaderni con in copertina queste bambine vestite di patchwork, circondate dalla natura o mentre prendono il tè o fanno i biscotti sempre insieme a tanti gatti.

Taccuini come questo li uso per tenere nota dei libri (e dei film) che mi interessa leggere.


Domani se riesco vi faccio vedere le foto dei fiori del mio giardino e di quelli che ho piantato in autunno e che pian piano stanno nascendo.


Vi lascio con il bel tramonto di stasera, ripreso dalla finestra della mia camera.


Nessun commento:

Posta un commento