lunedì 28 agosto 2006

"Happy mania" n. 3-4

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In questi ultimi due numeri la trama si è fatta più delineata, inizialmente infatti le avventure (sessuali) di Shigeta avevano una struttura auto conclusiva, anche se la maggior parte dei protagonisti ritornava tra un seguito e l’altro.
Ci sorbiamo così i vari smaronamenti di Shigeta in maniera più completa, dato che viene dato maggior spazio ai suoi pensieri e abbiamo quindi la possibilità di tentare di capire meglio cosa le passa per la testa, anche se tutto è talmente contraddittorio che, arrivati quasi a metà serie (“Happy mania” conta solo undici numeri), non credo si capirà mai - resta però un personaggio molto diverso dalla sconclusionata Nana Komatsu di “Nana” .
Quello che spinge Shigeta a buttarsi tra le braccia di chiunque si dimostri interessato al suo corpo, è solo una irrefrenabile voglia (una mania) di avere qualcuno al suo fianco che la ami, anche se finisce solo col passare per una poco di buono, confondendo i due ruoli. Infatti, finora, nessuno degli individui incontrati si è mostrato almeno un pochino interessato alla sua anima.
Continua ad esserci però il povero Takahashi, sinceramente innamorato di lei, ma Shigeta lo ignora usandolo solo come ripiego per i momenti in cui non ha nessuno da perseguitare.
Si continua a ridere, ma in maniera diversa, soprattutto dopo aver letto l’ultima vignetta del quarto volume, in cui Shigeta si chiede con orrore se comportarsi in quel modo faccia parte della sua natura, e capisci così che la questione è più complicata e anche lei se ne sta rendendo conto.
Una bella presa di coscienza.

E ora, ringraziamo tutti la Star Comics per aver aumentato, in sordina, il prezzo di copertina di 70 centesimi.

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