Ho iniziato a leggerli quasi dieci anni fa, con il terzultimo numero di “Ranma ½” di Rumiko Takahashi.
Perché proprio dal terzultimo, vi chiederete (notare che la versione italiana del manga conta 53 numeri)? Eh… perché sò scema e quando ho scoperto la versione originale, il manga era già al termine ed introvabili i numeri più vecchi.
Ma in quarta di copertina notai che si pubblicizzava l’imminente uscita di “Maison Ikkoku” sempre della Takahashi, e da lì non ho più smesso di leggere e scoprire nuovi titoli e ristampe in arrivo dal Giappone.
Nello stesso periodo mi sono avvicinata anche ai fumetti, con gli italianissimi “Dampyr” e “Brendon”, che ho abbandonato però al loro destino dopo pochi numeri, perché, mi spiace dirlo, ma i prodotti del Sol Levante hanno un “qualcosa” in più.
Ora però i fumetti italiani li sto rivalutando e ho scoperto anche quelli americani (ma non mi riferisco a “Spiderman” e simili, ma a generi più “soft”).
Ora vengo al nocciolo del discorso: è da qualche giorno che penso di aggiungere una nuova rubrica a quelle già esistenti, una rubrica appunto dove (cercherò di) recensire i fumetti/manga che leggo in questo periodo.
E’ una brutta idea?
Qui di seguito trovate la lista dei titoli che seguo, aggiornata al 2006:
- “Inu-Yasha” di Rumiko Takahashi (arretrati da leggere stipati sul mio comodino: dal n. 23 al n. 49 [ehm…])
- “Berserk Collection” di Kentaro Miura
- “Nana” di Ai Yazawa
- “Hanayori Dango” di Yoko Kamio
- “Dragon Head” di Minetaro Mochizuki (di lui si sono perse le tracce dopo la pubblicazione del n. 6 nel giugno 2004, e pensare che mancano solo quattro numeri alla fine…)
- “Brad Barron” di Tito Faraci & Co.
- “Strangers in Paradise - Pocket” di Terry Moore.
In arrivo (perché di prossima pubblicazione) ci sono invece:
- “Crayon Shin-Chan” di Yoshito Usui (se la versione animata è identica al manga originale, allora ci sarà da ridere un sacco ),
- “Ultimi raggi di luna” di Ai Yazawa.
AGGIORNAMENTO
Aggiungo anche:
- “Rat-man” di Leo Ortolani,
- “Jonathan Steele” di Federico Memola & Co.
che me li presta mia sorella.
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