martedì 8 maggio 2007

Fumetti e manga ritardatari

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“Strangers in Paradise - nuova edizione” n. 8/A e 8/B: numerazione atipica per queste ultime due uscite della serie.
Attraverso continui flash-back, dal presente della famosa sera al ristorante in cui Francine rivede per caso dopo dieci anni di lontananza Katchoo, veniamo sballottati un po’ per volta fino a quello che sembra essere stato il momento di rottura tra le due ragazze e la causa principale - insieme ad altri fattori secondari - della loro separazione definitiva: David. Sì, sembra essere stato proprio lui, inconsciamente, ad aver reciso poco a poco il sentimento che univa le due amiche.
Non ci viene mostrato nessun episodio eclatante, ma tanti piccoli segnali lo dimostrano chiaramente, e tutto sembra essere iniziato da quel “ti amo” di David sussurrato mille volte nella pioggia a una sconvolta Katchoo, come punto di contatto, opposto però, a un’altra rivelazione di qualche numero fa, sempre ad opera di David, con l’avvicinarsi di un temporale che aveva segnato però in quel caso una distanza tra i due.
Nel frattempo, nel passato, pur essendo Darcy morta e sepolta, la losca organizzazione a cui era a capo ritorna pericolosamente alla ribalta, mentre nel presente Francine e Katchoo si rivedono faccia a faccia e ci sarà da piangere. In senso buono, ovviamente.

P. s. [off topic]: nel leggere questo fumetto ammetto una mia piccola fissazione “feticista”: la metà dei personaggi femminili che appaiono nel corso della storia, comprese le due protagoniste, ha i capelli lunghi, e quelli della Katchoo di dieci anni dopo sono davvero un must. Ma li avete visti?! Tempo un anno e li avrò anch’io così. Ah!

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“Lady Oscar” n. 1: dopo il recente rispolvero della mini-serie “Caro fratello”, e la scoperta del sito di Cecilia su “Orpheus no mado”, devo dire che la Ikeda ormai l’ho completamente rivalutata.
La visione del film “Marie Antoinette” della Coppola ha fatto poi il resto per spingermi all’acquisto dell’intera serie ormai mitica, di cui avevo visto solo l’anime ai tempi della pietra.
C’è da dire però che ricordandomi la versione animata, molto melodrammatica, sono rimasta sorpresa nel notare come nell’originale della Ikeda la storia si basi su diversi siparietti comici e caricaturali: nell’illustrare alternativamente la crescita della giovane Oscar e della futura regina di Francia non è raro che l’atmosfera “rigorosa” del racconto venga cancellata all’improvviso da onomatopee (gulp, grrr, gasp, ecc.), enormi martelli che calano sul capo dei personaggi a imitazione di una “mazzata in testa” in senso figurato [un colpo emotivo ricevuto all’improvviso], fino agli stessi disegni che trasformano le espressioni dei volti in grottesche figure con tanto di denti aguzzi da demone.
Spero sia solo un aspetto passeggero, perché non è che l’abbia trovato poi così divertente…
Nel complesso però questo primo episodio non mi ha delusa, e si è rivelato davvero interessante, anche se è solo un numero introduttivo e nel momento in cui l’intreccio si fa più fitto - con la comparsa ad esempio della già perfida Jeanne - il volumetto a sottiletta ti si esaurisce tra le mani.
E siccome mi manca proprio il n. 2 (introvabile!), e il Lucca Comics 2007 (dove cercherò di trovarlo) si terrà tra ottobre e novembre, ci risentiamo per questa serie fra cinque lunghissimi mesi. [sob!]

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“Happy mania” n. 9: a due numeri dalla fine di questo “Sex & the city” in salsa giappo (così lo definisce la casa editrice italiana) ditemi che non è vero: Shigeta che si sente felice per il ritorno della memoria di Takahashi?!
Dopo averci fatto sorbire per quasi 200 pagine [effettivamente i tankobon sono belli corposi] le sue paturnie capitanate da un senso di malessere generale, vi prego, ditemi che l’undicesimo episodio NON si concluderà con il loro matrimonio.
Moyoco Anno, abbi un po’ di coerenza e non scadere come il “Sex & the city” originale: Carrie e compagnia felici e contente al fianco dei loro uomini dopo che per sei stagioni ci avevano fatto credere di essere le donne del 2000 e mica le solite massaie casa e chiesa!

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“Slum Dunk Deluxe” n. 4: la partita contro il Ryonan non è ancora finita e a un minuto dal termine finisce anche il volume!
Ammetto che, stando le cose così, credo proprio vincerà lo Shohoku (la squadra di Hanamichi Sakuragi); è vero, sarebbe troppo scontato ma a meno di rocambolesche azioni da super eroi degli avversari…

Essendo donna, e leggendo con un pochino di sensibilità in più rispetto a un uomo infoiato dal tifo da stadio anche di fronte a un fumetto, non faccio che notare come in questo manga i consigli dell’allenatore e le tattiche di gioco utilizzate durante la partita non siano altro che degli insegnamenti di vita, e non solo dei trucchi per arrivare più in fretta alla vittoria sportiva.
Grossissimo pregio.

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