giovedì 3 maggio 2007

"A mia sorella!" di Catherine Breillat (2001)

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Le sorelle Anaïs e Helena (tredici e quindici anni) si amano e si odiano, si cercano per confidarsi, per poi tirarsi frecciatine perfide, l’una verso la più grande per la sua “predisposizione” al sesso con Fernando, un ragazzo italiano conosciuto per caso, l’altra verso la minore per la sua grassezza e l’animo tormentato e piagnucolante.
Entrambe però cercano il vero amore e abbozzano conversazioni pseudo-filosofiche sulla prima volta, l’amore e il diventare grandi.
Tuttavia, dopo tanta apparenza, l’unico assillante argomento dell’intero film è la perdita della verginità: elemento scatenante sarò proprio l’incontro tra Helena e Fernando (che è proprio interpretato da Libero De Rienzo, non è uno che ci assomiglia…), che decidono tra vari tentennamenti - di lei - e banali frasi di convincimento - di lui - di consumare il reciproco “amore” nella camera da letto che la ragazzina divide con la sorella.
Interminabili sequenze pre e post coito si mangiano via così più della metà del film, tra gemiti, ansimi, pianti della sorellina relegata in un cantuccio a rosicare ed erezioni; solo che per la scena clou non c’è più come in “Romance” Rocco Siffredi, ma il meno esibizionista Libero De Rienzo per cui (si dice…) il membro eretto è desolatamente… posticcio.
Fintamente provocatorio, quindi, il film della Breillat, che non riesce neanche a dare una conclusione degna a tutto quel turlupinare, scadendo per il finale nell’horror e nello “stomachevole”.
Resta certo che quel “a mia sorella!” è più uno sbeffeggio che una dedica fatta con sentimento, e che Libero De Rienzo, nonostante l’abbigliamento raffazzonato che indossa per tutta la durata del film (infatti la sarta è francese), si installa sbavando nella mia personale top-ten ormonale.

4/10

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