domenica 30 ottobre 2005

"Tokyo blues - Norwegian wood" di Haruki Murakami


Trama: Toru e Naoko, un ragazzo e una ragazza non ancora ventenni, sono legati dal ricordo di una tragedia che li ha segnati profondamente durante l’adolescenza. Ora si ritrovano dopo anni a Tokyo durante il Sessantotto giapponese tra lotte studentesche, passioni culturali, musica e politica.

Non sono riuscita ad andare oltre pagina 98: personaggi anormali o insignificanti si muovono seguendo una storia noiosa e piatta, più che altro un resoconto della vita di uno studente sfigato; per citare un personaggio veramente assurdo farei il nome di Midori, la compagna di Università di Toru, che a pagina 85 inizia il suo sproloquio su reggiseni bagnati, il mangiar bene, “l’attrezzo” per le frittatine, la madre morta e le spese di casa.

La tragedia di cui si parla nella trama e che viene definita “segreto” è il suicidio dell’amico d’infanzia Kizuki, sicuramente decisosi a farla finita più che altro per sbarazzarsi di due amici come Toru e Naoko, il primo il tipico studente che in America definiscono “nerd”, la seconda una ragazza la cui personalità complessata e depressa può essere riassunta con questa frase di pagina 52: «Alla fine (del rapporto sessuale, n.d.I.), stringendomi forte, Naoko lanciò un urlo. Non avevo mai sentito nell’orgasmo un urlo così triste».

Una nota positiva i libri, scrittori, musicisti e canzoni che costellano la vita di Toru e il romanticismo usato da Murakami per descrivere l’amore di Toru per Naoko e la loro prima volta.

2/10

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