venerdì 19 maggio 2006

"Hanayori Dango" n. 46


Mancano solo due numeri alla fine di questo shojo-manga.
Peccato, perché a parte “Maison Ikkoku” di Rumiko Takahashi che resta sempre il mio preferito in assoluto, il manga della Kamio mi ha appassionato (quasi) in egual misura, e - tralasciando le opere della Yazawa, che necessitano un discorso a parte, se solo si decidessero a riprenderne la pubblicazione! - di manga di questo genere al momento ne vedo raramente di validi (profusione di maghette, cuori infranti, animali parlanti, ed altre amenità).
Purtroppo da tre numeri a questa parte, il mio giudizio complessivo su questo manga ha cominciato a calare, prima le amnesie, adesso l’ansia generale per la delusione d’amore di Yuki e il ritorno di vecchi personaggi apparsi molte tavole fa.
Invece di seguire l’evolversi della relazione tra Tsukushi e Domyoji, sbarazzatisi ora di tutti gli intralci possibili, la trama si sposta sul ritorno di Sara conosciuta per vie traverse da Yuki (toh, guarda… com’è piccola Tokyo…).
E via con dubbi amletici, pianti, atroce tristezza e la mamma di Yuki che urla alla figlia: “Oddio! C’è un ospite per te [sarebbe Nishikado, n.d.r.], un ragazzo stupendo! E mi ha vista senza trucco!” comportandosi peggio delle compagne di classe di Tsukushi.
Secondo me a questo punto il manga poteva benissimo terminare col numero 45, con l’aggiunta ovviamente di un epilogo, cosa dovrebbe accadere ancora?
Beh, certo, il Fujiama potrebbe eruttare costringendo tutti i nostri protagonisti a prendere il volo sull’aereo privato di Domyoji e a sorvolare dall’alto il cataclisma fino a esaurimento del carburante, oppure… passo a voi la parola, vediamo cosa immaginate che possa ancora accadere nei prossimi e ultimi due numeri della serie.

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