sabato 6 maggio 2006

"Natale in Silver Street" di Michel Faber


Bastano due ore della vostra vita per leggere questo romanzetto a metà strada tra un seguito e un prequel (che brutto termine…) de “Il petalo cremisi e il bianco”.
Il cinismo di Faber qui viene un po’ a mancare, per essere sostituito da una scrittura in cui vengono messi in luce più i ricordi e la pura narrazione descrittiva, che le sensazioni dei personaggi (ed era sempre lì che entrava in gioco la sua bravura).
Il libro è una raccolta di racconti, nei quali prendono parola anche personaggi del tutto secondari nel precedente romanzo e nuovi (come il figlio di Sophie).
Ci sono però, in questi racconti, dei buchi spazio temporali enormi: che fine ha fatto Sugar? E se lo chiedono in molti, dato che di lei viene accennato talmente poco sulla sua nuova vita, che alla fine anch’io mi chiedo “Perché ho comprato ‘sto libro?”. E il racconto che ha come protagonista Clara? Lo ricorderò più per il raccapriccio, che per informazioni significative date sulla sorte di tutti i personaggi (informazioni qui del tutto assenti).
L’acquisto/prestito del libro vale comunque la pena per l’ultimo racconto, in cui è Henry, il figlio di Sophie, a prendere la parola, ricordando il corteo delle sufragette a Londra nel 1908 a cui partecipò con la madre. In questo caso è dimostrato che Faber se la sa cavare anche con una ambientazione Novecentesca.
Il sottotitolo del libro mi fa pensare che ce ne saranno altre di “nuove” storie del Petalo Cremisi.
Spero però sottoforma di romanzi, possibilmente di 3.000 pagine l’uno, e non raccontini buttati lì a caso come quelli contenuti in questo libricino.

6½/10


P. S.: nel 2003, quando “Il petalo cremisi e il bianco” uscì qui in Italia, già si parlava dell’uscita imminente del film tratto dal romanzo.
Che fine ha fatto?

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